L’utile netto di Generali nel primo trimestre 2020 scende a 113 milioni (744 milioni nei primi tre mesi 2019), soprattutto a causa dei 655 milioni di svalutazioni sugli investimenti legate all’impatto del Covid-19 sui mercati finanziari e del contributo di 100 milioni stanziati dal gruppo triestino per il Fondo per l’emergenza.
È nullo il contributo delle dismissioni, rispetto ai 128 milioni di plusvalenza di un anno fa. Generali conferma comunque la buona redditività del business con l’utile operativo in crescita a 1.448 milioni (+7,6%), grazie al contributo dei segmenti Danni (+14,6%) ed Asset Management (+32%) che hanno beneficiato anche delle recenti acquisizioni, mantenendo una solida la posizione di capitale con un Preliminary Solvency Ratio a 196%. Generali prevede che il proprio risultato operativo sia resiliente nel 2020, sebbene in probabile flessione rispetto al 2019. Dal punto di vista operativo, le conseguenze macroeconomiche del Covid avranno un riflesso negativo sull’evoluzione della raccolta, in particolare nelle assicurazioni sui viaggi. Anche i proventi finanziari ricorrenti (dividendi, affitti e commissioni) ne risenteranno. Per quanto riguarda la sinistralità è al momento difficile fornire un'indicazione precisa sull’impatto del coronavirus. In attesa di un quadro più preciso sulla situazione economica complessiva, Generali stima che la debolezza dei mercati finanziari e le conseguenze legate allo sviluppo della pandemia avranno un impatto negativo sul risultato netto del 2020, principalmente a causa delle svalutazioni.
“In uno dei periodi più difficili e incerti degli ultimi decenni, caratterizzato dall’emergenza Covid-19, con pesanti ricadute macroeconomiche e finanziarie, il nostro modello di business ha garantito la continuità operativa del Gruppo e ci ha permesso di svolgere senza interruzioni il ruolo di Partner di Vita per i nostri clienti”, ha affermato il Cfo del Gruppo, Cristiano Borean, citando quali fattori competitivi il processo di digitalizzazione avanzata, la rete distributiva multicanale e la diversificazione internazionale.
I premi lordi complessivi si sono mantenuti pressoché stabili a 19,2 miliardi (+0,3%), con un andamento migliore del segmento Danni (+4%) rispetto al segmento Vita (-1,6%). La nuova produzione in termini di PVNBP (valore attuale dei premi di nuova produzione) sfiora gli 11 miliardi, in aumento del 2,4%, grazie alla crescita dei prodotti unit-linked (+18,6%) e dei prodotti di puro rischio (+13,8%).