Le indicazioni che arrivano dal “World InsurTech Report 2021”, pubblicato da Capgemini ed Efma, riflettono perfettamente il cambiamento in corso: per la prima volta risulta infatti che il 50% dei clienti assicurativi è disposto a prendere in considerazione la copertura di player digitali di nuova generazione.
Secondo il report, Big Tech e InsurTech hanno ricevuto ingenti fondi in termini di capital allocation da parte degli investitori e stanno potenziando le loro competenze digitali, rafforzando così il loro ruolo di frontrunner dell’innovazione.
Tra il 2018 e il 2020, le cinque maggiori aziende tecnologiche e una famosa casa automobilistica che offre servizi assicurativi hanno superato di quasi 2,5 volte la capitalizzazione di mercato totale delle 30 maggiori compagnie assicurative a livello globale del 2020. Entro la fine dello stesso anno, la capitalizzazione di mercato totale delle InsurTech quotate ha superato i 22 miliardi di dollari. Le InsurTech stanno infatti diventando l’investimento del momento, con una serie di investitori che sostengono e abilitano questo afflusso di capitale: i venture capitalist e i partner di private equity utilizzano capitale early-stage, mentre i riassicuratori abilitano le InsurTech attraverso gli investimenti e offrendo una capacità di sottoscrizione essenziale.
La pandemia è stata un catalizzatore per quanto riguarda la propensione dei clienti a sottoscrivere una polizza assicurativa (+7%), sempre più spesso rivolgendosi a compagnie che offrono un customer journey con il migliore approccio “CARE” (da Convenience, Advice, Reach, ovvero praticità, consulenza e prossimità).
Le InsurTech stanno sfruttando l’afflusso di capitale degli investitori per migliorare ulteriormente le loro offerte CARE attraverso le tecnologie digitali, tra cui AI/predictive modelling, advanced data analytics, API/open insurance e IoT/dispositivi connessi.
Le InsurTech sono attente alle aspettative dei clienti e, se da un lato la praticità è stata per qualche tempo al centro delle proposte InsurTech, dall’altro le priorità stanno cambiando a favore della prossimità. Anche se gli operatori tradizionali affrontano sfide evidenti in termini di data governance, tanto che solo un quarto delle compagnie assicurative dichiara di avere fiducia nelle proprie abilità di gestione dei dati, qualcosa si sta muovendo: molte compagnie tradizionali stanno infatti acquisendo e collaborando con player digitali di nuova generazione per migliorare competenze e value proposition, sempre nel quadro della formula CARE ma con un’attenzione particolare alla dimensione Reach.
“Il settore assicurativo è in evoluzione, la parola chiave per il futuro è modularità. Le compagnie devono prepararsi ad affrontare un’ampia varietà di scenari: offerte, sistemi e strutture organizzative modulari saranno indispensabili per dare vita a un cambiamento di valore, solido e reattivo. Nei prossimi anni i player del settore saranno definiti in base alla loro forza all’interno di una value chain altamente specializzata, che li trasformerà sempre più in orchestratori”, ha affermato Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini in Italia.
Il settore assicurativo si sta spostando dalla vendita del prodotto a un approccio CARE e di customer protection. Con i confini tra i vari player che diventano sempre più sfumati, il report ipotizza due scenari emergenti, favoriti dal continuo accesso al capitale:
- Assicurazione integrata come valore aggiunto all’interno di ecosistemi terzi: La copertura assicurativa viene incorporata nel punto vendita o nel punto di servizio, diventando virtualmente invisibile. Questo modello di business si evolve verso una proposta B2B2C, in cui i partner dell’ecosistema controllano le relazioni con i clienti.
- Valore aggiunto al centro di offerte complesse: Le compagnie assicurative si evolvono dalla vendita di prodotti all’utilizzo della formula CARE, attraverso proposte di copertura assicurativa e prevenzione abilitate dall’AI e dall’analisi dei dati.
“Mentre le compagnie assicurative tradizionali espandono i loro ecosistemi per restare competitive, devono tenere sempre più in considerazione il valore che può scaturire dalla collaborazione con partner di fiducia come BigTech, InsurTech o player non tradizionali, ad esempio gli OEM (Original Equipment Manufacturer). Dai dati si evince chiaramente che la crescita esponenziale delle InsurTech non è un fenomeno passeggero, quindi offrire al cliente un migliore approccio CARE è fondamentale. Il successo all’interno di questo settore dipenderà dall’abilità degli operatori lungo tutta la catena del valore, dalla loro volontà di investire e dal desiderio di instaurare solide relazioni con i clienti”, ha dichiarato John Berry, CEO di Efma.