
Nel Regno Unito senza la doppia dose di vaccino, gli anziani e le persone considerate più a rischio Covid, fanno sempre più fatica a reperire un’assicurazione vita.
Si parla di circa 3,7 milioni di persone in Inghilterra, scrive il Times, che sono classificate dal governo come vulnerabili al coronavirus. Dall’inizio della pandemia, gli assicuratori sono stati molto selettivi nella sottoscrizione di polizze vita, soluzioni assicurative a protezione del reddito e coperture per gravi malattie a chiunque presentasse condizioni di salute che li esponessero a un elevato rischio Covid (asma, enfisema, complicazioni cardiache, insufficienza renale).
Tre assicuratori inglesi, Legal e General (LeG), Scottish Widows e Guardian 1821, hanno affermato di essere disposti a offrire copertura assicurativa ai vaccinati con doppia dose, esattamente come avveniva in condizioni normali prima della pandemia.
The Times sottolinea come gli assicuratori stiano anche prendendo in considerazione l’età delle persone, prestando grande attenzione agli over 70, che sono i soggetti maggiormente a rischio Covid. Ciò però aumenta le difficoltà per gli anziani a trovare una copertura. Se nel Regno Unito prima della pandemia la maggior parte dei settantenni con diabete avrebbe sottoscritto una polizza senza troppa fatica, pagando ovviamente premi più alti rispetto ai soggetti più giovani con le medesime condizioni di salute, ora è altamente improbabile che riescano a sottoscrivere una polizza.
Insomma, gli assicuratori sono ben lontani dal tornare ai livelli di normalità pre-pandemia. Tuttavia, scrive il Times, va anche ricordato che ci sono compagnie più flessibili di altre come, ad esempio, Aviva e LV=. Ma cosa possono fare gli anziani alla ricerca di una copertura? La soluzione più immediata è quella di rivolgersi a un intermediario professionale che conoscendo il mercato, le diverse strategie delle compagnie e le loro continue evoluzioni in tema di offerta, saprà reperire velocemente sul mercato la soluzione più adatta.
Il fatto che alcune compagnie chiedano informazioni sulle vaccinazioni riflette le difficoltà che stanno incontrando nel valutare il rischio dopo la fase più acuta dell’emergenza sanitaria.
È probabile che altre compagnie si vadano ad aggiungere all’elenco e che possano essere aggiunti, provvisoriamente, altri per selezionare maggiormente la clientela, ma è escluso che venga richiesto ai consumatori di altri vaccini in fase di sottoscrizione, come ad esempio quello antinfluenzale o contro il papilloma virus o l’epatite B.
Con il boom del mercato immobiliare, nel Regno Unito c’è stata un’impennata di domande di polizze vita a protezione dei mutui. La pandemia ha anche indotto molte persone a riflettere sulla fragilità dei loro guadagni, con conseguente aumento dell’interesse per la protezione del reddito. L’ABI, l’Associazione degli assicuratori britannici ha detto che le vaccinazioni non dovrebbero influenzare le polizze esistenti, ma soltanto i nuovi contratti. In presenza di una polizza tutti gli assicuratori riconoscono il Covid come un motivo valido per ottenere un risarcimento e nel totale del ramo vita e protezione sul reddito hanno pagato 6,2 miliardi di sterline nel 2020.