Verti, la compagnia assicurativa online del gruppo Mapfre, ha annunciato 325 esuberi di dipendenti di età media inferiore ai 45 anni, operanti nella sede di Cologno Monzese (Milano).
Lo rendono noto i sindacati che hanno spiegato di essere stati convocati dall’azienda per l’apertura delle procedure contrattuali per rilevante ristrutturazione aziendale e dichiarazione di esuberi.
I sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Snfia e Fna spiegano che la società vuole esternalizzare l’intera struttura Contact Center-Back Office. La decisione è stata motivata “da fattori di contesto che impongono di rivedere i modelli organizzativi/operativi e di intervenire sui costi fissi a partire dal costo del lavoro”. Al quadro drammatico si aggiunge l’accelerazione dei processi di automazione e digitalizzazione dei reparti superstiti. “È inaccettabile e vergognoso che ancora una volta, come nel 2016, la compagnia decida di buttare sulle spalle dei lavoratori e delle loro famiglie gli esiti fallimentari delle proprie scelte imprenditoriali”, hanno commentato in modo unitario i sindacati, aggiungendo che “non è accettabile che una compagnia diretta come Verti, che fa parte di Ania e di uno dei gruppi assicurativi più importanti in Europa, scelga di mettere in campo, come unica soluzione per essere più competitiva e primeggiare nel settore, gli esuberi e le esternalizzazioni, facendo pagare ai dipendenti le proprie criticità nel raggiungimento degli obiettivi che si pone”. Solo cinque anni fa, quando l’azienda si chiamava ancora Direct Line, avevano vissuto lo stesso copione: una situazione analoga aveva dato come risultato l’esodo “volontario” di circa 200 persone.