I rimborsi previsti dalla convenzione per il risarcimento diretto (CARD) sono in generale inferiori al costo effettivo dei danni subiti dal veicolo non responsabile. Dalla statistica annuale Rc Auto 2020 di Ania, il costo medio dei sinistri a risarcimento diretto risulta di 2.369 euro, mentre quello dei forfait è di 1.933 euro, con una differenza di oltre il 20%.
L’occasione per intervenire su un’anomalia che riguarda soprattutto i motocicli è il disegno di legge sulla concorrenza attualmente in fase di conversione presso il Senato. Il DDL introduce infatti una modifica al Codice delle Assicurazioni estendendo il regime di risarcimento diretto (CARD) per la gestione dei sinistri anche alle imprese assicuratrici con sede legale in uno stato estero dell’Unione Europea.
L’obiettivo è introdurre le stesse regole per tutti gli operatori nel rispetto del criterio di concorrenza soprattutto nell’ottica di garantire la medesima tutela degli interessi degli assicurati, a prescindere dallo Stato dell’Unione Europea in cui operi la compagnia. Secondo gli Attuari potrebbe essere l’occasione per correggere la problematica del sistema di risarcimento diretto che riguarda in particolare i motocicli. L’Ordine degli Attuari ritiene quindi necessario un approfondimento per evitare effetti distorsivi sul mercato assicurativo, come già evidenziato da una ricerca del Centro CAMSEF della LUISS commissionata da ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori).
In particolare, l’Ordine degli Attuari fa notare come la presenza di importi di rimborso basati sui forfait determini che una quota della tariffa pagata dall’assicurato non abbia nulla a che vedere con il rischio che l’assicurato stesso causi dei danni e, pertanto, con il concetto stesso di “responsabilità civile” per cui è obbligatorio assicurarsi.
L’effetto della distorsione sul mercato, a posteriori, è stato evidenziato anche da uno studio commissionato da ANCMA sulle polizze online per motocicli e ciclomotori, per le quali, ad esempio, nel 2021 risulta che metà dei consumatori che hanno acquistato attraverso i comparatori online una assicurazione per il proprio veicolo a due ruote ha scelto una polizza “no CARD”, cioè non a risarcimento diretto, polizza che oggi può essere proposta in Italia solo da compagnie straniere.
Inoltre, seppure meno evidenti, le distorsioni dovute al sistema di rimborsi forfettari sono presenti anche nell’ambito di veicoli della stessa categoria, vista l’eterogeneità del parco autovetture rispetto a fattori come anzianità, massa, costi dei ricambi, dotazione di sistemi di sicurezza passiva, ovvero parametri che incidono sul valore dei danni subiti, mentre il forfait dovuto dalla Compagnia del responsabile resta sempre lo stesso.
Per ovviare quantomeno alle distorsioni presenti fra categorie di veicoli diversi, l’Ordine Nazionale degli Attuari propone di sostituire i rimborsi forfettari con rimborsi “a piè di lista”, opportunamente regolamentati, nel caso in cui siano coinvolti veicoli appartenenti a settori diversi, ricordando che i rimborsi “a piè di lista” sono già previsti dalla CARD per le lesioni subite dai trasportati, per tutti i veicoli.