
Gli assicuratori statunitensi del ramo property & casualty hanno quasi raddoppiato i loro utili nell’ultimo anno, raggiungendo 171 miliardi di dollari dopo le tasse, rispetto ai 92 miliardi del 2023.
Secondo il Financial Times si tratta di un risultato sorprendente, se si considera che lo scorso anno gli eventi climatici estremi – tra cui cinque uragani di rilievo e forti tempeste – hanno generato perdite globali di 320 miliardi, un terzo in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia, secondo l’analisi dell’agenzia AM Best, le compagnie hanno saputo compensare i maggiori costi con un aumento consistente dei premi assicurativi.
Il comparto ha registrato un combined ratio del 96,5%, il migliore dal 2013, segnalando un profitto tecnico generalizzato, con il primo utile nel settore home insurance dal 2019. Anche se storicamente, dopo periodi di rialzo, le tariffe tendono a stabilizzarsi, i principali player americani non prevedono significative riduzioni: Allstate, ad esempio, prevede nuovi aumenti in stati chiave come New York e New Jersey, segnalando che l’inflazione e i dazi potrebbero mantenere i costi elevati. Tuttavia, non mancano le tensioni con i clienti: in Minnesota, un assicurato ha raccontato di aver visto la sua polizza quasi raddoppiare, da $1.958 a $3.793, a conferma di un fenomeno che solleva preoccupazioni sull’equità dei rincari. In un contesto dove i margini crescono, sarà fondamentale per il settore bilanciare redditività e fiducia dei consumatori.