
Il secondo trimestre del 2025 si chiude con numeri da record per Allianz, che annuncia un utile operativo di 4,4 miliardi di euro, in crescita del 12,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un risultato che rappresenta già il 28% dell’obiettivo annuale fissato a 16 miliardi, con una tolleranza di più o meno un miliardo.
La crescita non è frutto di un singolo segmento ma di un’espansione omogenea: il volume complessivo d’affari è salito dell’8%, raggiungendo quota 44,5 miliardi, segno di una salute strutturale trasversale. L’utile netto core per gli azionisti ha toccato i 3 miliardi, con un balzo del 17,3% su base annua. Anche al netto di una plusvalenza da 300 milioni di euro derivante dalla dismissione della joint venture con UniCredit, l’incremento rimane robusto, pari al 7,1%. La compagnia ha ribadito di essere pienamente in linea con gli obiettivi dichiarati, nonostante possibili pressioni esterne come eventi catastrofici naturali o turbolenze dei mercati finanziari. “La nostra performance nella prima metà dell’anno riflette una crescita sostenuta e un’attenzione costante all’esecuzione operativa”, ha dichiarato il Ceo Oliver Bäte.
Nel primo semestre, Allianz ha registrato un utile operativo record di 8,6 miliardi, con un incremento del 9,3% rispetto all’anno scorso, corrispondente al 54% del target di fine anno. L’utile netto core nei sei mesi è salito a 5,5 miliardi, in aumento del 9,5%, mentre l’espansione interna del volume d’affari ha raggiunto il 10,1%, arrivando a 98,5 miliardi. Decisiva, in questo scenario, la spinta del comparto vita e salute, che ha visto il valore attualizzato dei premi di nuova produzione crescere del 16,8% nel primo trimestre, toccando i 26,1 miliardi di euro. Allianz attribuisce questa dinamica a una domanda crescente di prodotti di risparmio efficienti in termini di capitale e a un miglioramento dei margini nel ramo sanitario. L’utile per azione core si attesta a 13,99 euro (+11,3%), mentre il ritorno core annualizzato sul capitale proprio raggiunge il 18,5%, o il 17,9% in termini rettificati, a fronte del 16,9% registrato nel 2024.
La solidità patrimoniale è confermata anche dal Solvency II ratio, salito al 209% nel secondo trimestre, rispetto al 208% del primo, sostenuto da una generazione interna di capitale efficace. In parallelo, prosegue il piano di buyback da 2 miliardi annunciato a febbraio: la metà dell’operazione è già stata completata. Le performance dei primi sei mesi confermano il trend positivo già emerso nel 2024, con una combinazione equilibrata di crescita, efficienza e resilienza nei segmenti chiave, a partire dal ramo danni fino all’asset management. “La nostra combinazione di business diversificato, presenza globale ed esecuzione costante ci offre opportunità e slancio per raggiungere gli obiettivi fissati nel Capital Markets Day di dicembre”, ha concluso Bäte.