
Il Brasile resta uno dei cavalli di battaglia di Mapfre, insieme alla Spagna, ma quest’anno le polizze sembrano arrancare. A fine settembre, il gruppo ha messo a segno un utile netto di 199,1 milioni di euro, in crescita del 6,1%. Eppure i ricavi da premi assicurativi non seguono lo stesso ritmo: sono calati dell’11,5%, attestandosi a 3.311,6 milioni di euro.
A riportare la notizia è stato il quotidiano Expansion, che evidenzia come questo “inciampo” non preoccupi troppo l’azienda, convinta che la situazione possa migliorare con tassi di interesse più bassi.
José Luis Jiménez, direttore generale finanziario, non ha fatto troppi giri di parole: “In Brasile il business sta funzionando estremamente bene e i risultati continuano a crescere trimestre dopo trimestre. È vero che abbiamo un ostacolo importante: i tassi di interesse elevati”. La SELIC, il tasso di riferimento brasiliano, si aggira intorno al 15%, un livello che complica la vendita di prodotti assicurativi legati al credito. “E quando si vendono prodotti di assicurazione collegati al credito, crescere in queste condizioni di mercato è piuttosto complicato”, ha ribadito Jiménez, quasi a voler far capire che non si tratta di un problema temporaneo di poco conto.
Dal canto suo, Felipe Navarro, direttore corporativo di Relazioni con Investitori, Mercato di Capitali e MeA di Mapfre, ha aggiunto una prospettiva più strategica: “È un fattore dissuasivo per l’aumento del credito nel mercato”, e, di conseguenza, un freno alla sottoscrizione di nuove polizze. C’è però un lato positivo: i tassi così alti, almeno nel breve periodo, spingono la redditività del portafoglio investito, salita di quasi tre punti percentuali.
Insomma, Mapfre continua a navigare a vista in Brasile, con utili in crescita e polizze in sofferenza, ma con la fiducia che, prima o poi, un calo dei tassi possa ridare slancio alla distribuzione assicurativa. Per ora, la rotella gira, lenta ma inesorabile, come quella di un PDF che finalmente si apre dopo minuti di attesa.