
Sembra un match di pugilato quello in atto tra Sna e Anapa. Non passa giorno senza che qualcuno tenti di affondare il colpo o reagisca a un gancio al volto. Se pochi giorni fa lo Sna aveva inviato una lettera di diffida ad Anapa adombrando presunte irregolarità nelle procedure di iscrizione all’Associazione, il presidente di Anapa Vincenzo Cirasola ha prontamente risposto all’omologo Claudio Demozzi e al presidente del Comitato Gaa Sna, Tonino Rosato, firmatari della lettera di diffida. In un comunicato stampa Cirasola si dice preoccupato dell’attuale clima bellicistico.
“Non vi nego – afferma - di essere personalmente rammaricato nel costatare come, nonostante gli sforzi attuati da Anapa nel non raccogliere le vostre continue, perpetrate, ripetute accuse infondate, e la maturità con la quale abbiamo proposto un dialogo aperto per il bene della nostra categoria, nel rispetto delle posizioni divergenti che ci appartengono e ci caratterizzano, siamo ancora nuovamente accusati ingiustamente e provocatoriamente. Pare quasi che i vostri reiterati proclami siano una sorta di rivendicazione di un’autorità universale in tema di rappresentanza degli Agenti che non solo è inaccettabile ma non contribuisce alla reale tutela degli interessi di chi dichiarate di rappresentare e che, comunque, sono pur sempre meno di un terzo del totale degli Agenti operanti. Non è certo con le minacce, le diffide, le denunce alla Procura o al Garante della privacy che si risolvono i problemi degli Agenti, né con il tentativo di impedire che Anapa comunichi con gli agenti, poiché è dall’informazione e non dall’impedirla che si generano le idee e la capacità di ascolto e di confronto necessari al dialogo ed alle proposte”.
“Entrando nel merito di quanto da voi comunicato – prosegue Cirasola - vi preciso che Anapa ha il sacrosanto diritto di informare gli agenti di assicurazione su argomenti di carattere politico sindacale d’interesse per la categoria e per questo motivo abbiamo chiesto ai presidenti di Gruppi Agenti di divulgare le nostre comunicazioni, nella sola ottica di quel rispetto di pluralismo informativo che credo sia basilare per l’associazionismo. Spiace solo costatare che chi, invece, avrebbe l’onere di rappresentare il Comitato dei Gruppi Agenti, quei Gruppi ancora rimasti all’interno dello stesso Sindacato, non solo non dirami le nostre comunicazioni ai suoi iscritti ma al contrario sottoscriva una lettera di diffida. È questo il modo di garantire la trasparenza dell’informazione ed il riconoscimento della pari dignità associativa? Come ben noto, la quasi totalità degli Statuti dei GAA prevede l’appoggio alle organizzazioni di categoria in genere e non solo allo Sna, fatta eccezione di qualche arcaico Statuto, dove è previsto ancora l’obbligo esclusivo d’adesione allo Sna, in 'grave violazione dei diritti di libera scelta, di libertà di opinione e di schieramento politico/sindacale dei singoli iscritti', come da voi stessi menzionato con la vostra lettera-diffida”.
Cirasola prosegue precisando che gli agenti che hanno aderito ad Anapa lo hanno fatto liberamente e regolarmente, “nonostante le insinuazioni e gli attacchi, susseguitisi con frequenza quasi quotidiana, contro la nostra associazione e i suoi principali esponenti. Mi riferisco, in particolare, alle notizie continuativamente divulgate dalla newsletter dello Sna e pubblicate anche sulla stampa specializzata, nei confronti di chi scrive e di altri esponenti della dirigenza associativa, con ingerenza, addirittura, nel top-management delle mandanti, senza un preventivo coinvolgimento del GAA interessato”.
Cirasola conclude sottolineando come Anapa preferisca il confronto allo scontro, ma precisa che non saranno più tollerati altri atteggiamenti apertamente ostili e avverte: “Anapa si difenderà in ogni sede dalle pretestuose affermazioni di codesto sindacato e di chiunque intenderà porne in dubbio la correttezza. Al contempo confido che saprete apprezzare e valorizzare l’apertura al dialogo che l’Ania grazie ad Anapa ha offerto a tutte le associazioni di categoria, e che proprio lo Sna ha vanamente rincorso, in tutti le maniere per 6 anni, in modo tale che possano maturare in voi le condizioni per una dialettica costruttiva, basata sulle idee e non sulla malevolenza e propaganda”.
Si attendono repliche.