
I rappresentanti della neocostituita ANAPA (Associazione Nazionale Agenti Professionisti di Assicurazione), nelle persone dei vicepresidenti Alessandro Lazzaro ed Enrico Ulivieri, accompagnati dal consulente Antonello Galdi, sono stati ricevuti dai delegati del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Isvap, al tavolo tecnico per la definizione del “contratto base” Rc Auto al fine di dare attuazione, in particolare, all’art. 22, commi 4-5-6-7, del DL n.179/2012 convertito in legge. L’occasione – si legge in una nota dell’associazione guidata da Vincenzo Cirasola – è stata l’occasione per esprimere la posizione di ANAPA sulle nuove norme che interesseranno il settore assicurativo.
In particolare si è ritenuto condivisibile, in linea di principio, l’intento del legislatore di consentire al consumatore l’effettiva comparabilità dei prodotti RCA loro offerti, partendo da condizioni contrattuali standard e comuni fra tutte le compagnie esercenti il ramo 10 e 12 (58 imprese di assicurazioni alla data del 10 gennaio 2012, fonte ISVAP) e potendo orientare di conseguenza le scelte di acquisto concentrandosi sulle dinamiche di prezzo. Tuttavia tale costrutto ex lege, al fine di non violare l’autonomia negoziale, sia in materia di offerta contrattuale in termini di condizioni e di premio, sia in relazione all’attività consulenziale degli agenti di assicurazione tenuti a consigliare al cliente (ai sensi, in particolare, dell’art. 52 del Regolamento Isvap n.5/2006) un prodotto adeguato alle esigenze espresse di copertura del rischio, dovrà limitarsi al minimo, da un lato prevedendo unicamente quelle clausole necessarie all’adempimento dell’obbligo di legge e dall’altro restringendo all’essenziale gli interventi normativi di attuazione nella definizione dei casi di riduzione del premio e di ampliamento della copertura.
Allo stesso modo sono stati evidenziati tutti i possibili rischi e pericoli volti alla disintermediazione di un sistema che, nonostante tutto, crisi economica compresa, ha retto in termini di quote di mercato e di occupazione.
In particolare il forte rischio di disintermediazione, soprattutto nel ramo Rc Auto, a danno di tutte le agenzie e a vantaggio delle compagnie dirette, del canale bancario, delle Poste Italiane e di Internet (Google, ecc), potrebbe avere come conseguenza la chiusura di piccole e medie agenzie che hanno un business focalizzato prevalentemente sul ramo RCA, provocando un aumento di disoccupazione che andrebbe ad aggravare l’attuale crisi già in atto, con ulteriori ripercussioni negative sull’economia del nostro paese.
Infine per quanto riguarda la collaborazione tra gli intermediari, ANAPA ha fatto rilevare che occorre attendere i reali impatti sul mercato il quale non può definirsi realmente concorrenziale se da un lato ope legis si agisce a valle del sistema assicurativo in senso di apertura e dall’altro si consentono a monte forti operazioni di concentrazione.
Questi argomenti saranno adeguatamente affrontati da ANAPA con l’intento di ridare voce agli agenti professionisti di assicurazione e di mettere al centro la tutela primaria dei loro interessi in un quadro che sembra sempre più caratterizzato da una riduzione dei ricavi e da un inesorabile processo di compressione delle provvigioni, conseguente anche ad un inutile processo di liberalizzazione in un mercato, quale quello della RCA, già di per sé saturo e involutivo.