Seguire l’esempio inglese nella lotta ai colpi di frusta. Secondo l’Ania il nostro governo dovrebbe ripercorrere quanto sta facendo il premier inglese David Cameron per rendere la vita difficile “agli speculatori delle microlesioni, eliminando l’automatismo tra auto-dichiarazione e liquidazione del danno di piccola entità e riformulando la tempistica di liquidazione, oggi ancora troppo breve, per evitare liquidazioni frettolose e non controllabili da parte delle compagnie”.
Lo spiega una nota della stessa associazione delle compagnie assicurative italiane che spiega come il governo britannico abbia intenzione di approvare norme volte a stabilire che a decidere l’esistenza di un danno fisico da colpo di frusta sia un gruppo di medici esperti e non, come accade ora, un singolo dottore. In Italia non è stato ancora fatto nulla a fronte di 500mila colpi di frusta denunciati ogni anno, più di 1.300 al giorno. Nel nostro Paese 23 incidenti su 100 registrano danni alla persona contro la media europea del 10%, a parte la Gran Bretagna. Una situazione d’emergenza che, in alcune zone della penisola, assume proporzioni ancor più preoccupanti con richieste di risarcimento per danni alla persona - avviene ad esempio in alcune province della Puglia - ogni 2 incidenti.