L’Antitrust, nel corso del 2015 e nei primi 5 mesi del 2016 ha comminato sanzioni per 433 milioni di euro in difesa della concorrenza, mentre quelle in materia di tutela del consumatore ammontano a 71 milioni.
“Nel periodo gennaio 2014-giugno 2015, erano state rispettivamente di 266 milioni e di 30 milioni, registrando quindi un incremento del 63% e del 137%”. Lo ha riferito il presidente dell’Agcm, Giovanni Pitruzzella, che ha aperto l’annuale Relazione al Parlamento sottolineandone il taglio sociale riassunto nella frase: “Aumentare l’innovazione e la concorrenza, per ridurre le diseguaglianze sociali”.
L’Antitrust si è inoltre impegnata a “rimuovere i tanti ostacoli” che stanno incontrando le attività di sharing economy, tipo Uber o Airbnb. Una forma di condivisione dell’economia che, tra l’altro, secondo Pitruzzella “allarga le possibilità di scelta del consumatore e abbatte i prezzi”.
Tuttavia, non si possono sottovalutare i nuovi problemi che sorgono, in particolare con riguardo alla tutela del consumatore nelle piattaforme peer-to-peer e alla tassazione. “Si tratta di problemi che non possono essere risolti estendendo alle nuove attività le regole esistenti per i servizi più tradizionali, senza uccidere i nuovi modelli di business. Piuttosto, va pensata una regolazione leggera, ispirata al principio di proporzionalità”. In questo scenario “il disegno di legge sulla sharing economy presentato da parlamentari di diverse forse politiche si colloca nella giusta prospettiva e l’Autorità auspica che esso sia esaminato quanto prima dal Parlamento”.