
Aon ha chiuso il primo trimestre del 2025 con risultati inferiori alle stime di Wall Street, penalizzata dall'incremento delle spese operative. Per finanziare l'acquisizione del broker americano NFP (National Financial Partners), Aon ha aumentato il proprio indebitamento, il che ha comportato un significativo aumento dei costi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, spiega Reuters.
Aon ha inoltre sostenuto maggiori spese per retribuzioni e incentivi ai dipendenti nei tre mesi conclusi il 31 marzo. In particolare, le spese operative totali sono salite del 25%, raggiungendo i 3,27 miliardi di dollari, mentre gli interessi attivi sono crollati dell'82% a soli 5 milioni di dollari.
Nonostante l'utile netto rettificato attribuibile agli azionisti sia aumentato leggermente a 1,24 miliardi di dollari, pari a 5,67 dollari per azione (rispetto ai 5,66 dollari per azione dell'anno precedente), il dato è risultato inferiore alle previsioni degli analisti, che attendevano utili pari a 6,02 dollari per azione secondo i dati LSEG.
Un elemento positivo emerge però da una crescita organica dei ricavi del 5% a 4,7 miliardi di dollari, con il comparto Commercial Risk Solutions a segnare un incremento dell'11%, mentre l’area Health Solutions ha segnato un balzo del 40% su base annua.
Nonostante le incertezze macroeconomiche, la domanda di soluzioni assicurative e riassicurative è destinata ad aumentare per effetto dell'incremento dei rischi legati a cyber attacchi, catene di approvvigionamento, eventi climatici estremi e inflazione sociale, ha spiegato il Ceo di Aon, Greg Case, aggiungendo che l'aumento dei livelli di rischio avrà conseguenze dirette su domanda e prezzi nel mercato.