
Il bollo auto potrebbe assumere una nuova veste e diventare “a consumo”. Su questa possibilità starebbe ragionando il governo, secondo quanto ha fatto filtrare il ministro per l’Ambiente Sergio Costa durante la firma di un accordo per il miglioramento della qualità dell’aria a Roma.
Costa ha detto che il suo ministero promuoverà presso quello dei Trasporti “una proposta per l’aggiornamento delle tasse automobilistiche utilizzando il criterio del bonus malus”. Siamo ancora molto sul vago, certo, ma potrebbe essere una indicazione che rimanda alle indicazioni del Parlamento europeo che ha auspicato un modello basato sul contributo della singola vettura all'inquinamento da CO2.
Alcuni Paesi europei hanno già norme che vanno in questa direzione. Ma se è evidente che chi più consuma più inquina, le ipotesi di calcolo degli aumenti o degli sconti del bollo potrebbero essere diverse: da un lato si potrebbe agganciarlo al valore di produzione di CO2 teorica che è stimato nel libretto di ciascuna macchina, dall’altro potrebbe far fede il consumo di carburante. Quest'ultimo modello consentirebbe a chi possiede un'auto ma non la usa di non pagare nulla, se il sistema fosse basato sui chilometri percorsi o sul carburante consumato. Il sistema indicato dal Parlamento europeo prevede invece dei rilevatori della produzione di anidride carbonica installati a bordo di ciascun veicolo.