
Non ci sono più grandi ostacoli sulla strada della fusione tra Unipol e Fonsai. L’Ivass ha infatti dato il via libera alla nascita di UnipolSai, un colosso che avrà la leadership italiana nel ramo danni e il terzo posto nel ramo vita , con una raccolta compllessiva da 21 miliardi di euro e 15mila dipendenti. L’Istituto di vigilanza ha concesso l’autorizzazione all’operazione di fusione per incorporazione in Fondiaria-Sai s.p.a. (FonSai) di Unipol Assicurazioni s.p.a. (Unipol), Premafin Finanziaria s.p.a. (Premafin) ed eventualmente di Milano Assicurazioni s.p.a. (Milano) nel caso in cui l’assemblea di Milano lo deliberi.
La fusione rappresenta la seconda fase attuativa del progetto di integrazione tra i gruppi Unipol e Premafin/FonSai, finalizzato a sanare le carenze di solvibilità corretta del gruppo FonSai e della controllante Premafin a suo tempo contestate dall’Istituto.
Ci sono voluti due anni alla compagnia delle cooperative rosse per condurre in porto l’acquisizione del polo assicurativo creato dalla famiglia Ligresti, e coinvolto nel declino della famiglia siciliana trapiantata a Milano. Superata nel 2011 la concorrenza del duo Palladio-Fonsai, Unipol ha messo a punto il piano industriale destinato a creare efficienze per 350 milioni di euro, evitando sovrapposizioni e sprechi.
La fase di transizione non è comunque terminata, considerato che non si tratta solo di integrare due grandi gruppi assicurativi, ma anche di “digerire” la pesante eredità dei Ligresti, fatta anche di partecipazioni azionarie (come Gemina e Pirelli), investimenti immobiliari (come la catena degli Atahotels, la Torre Velasca a Milano), nelle cliniche sanitarie e nel turismo.