
Mentre il conto alla rovescia per i nuovi incentivi statali sulle auto elettriche è ormai agli sgoccioli, l’Italia si scopre ancora prigioniera di vecchi pregiudizi e convinzioni errate che frenano la diffusione di una mobilità più sostenibile. A dirlo non sono gli addetti ai lavori, ma i numeri: secondo una recente indagine commissionata da Facile.it e condotta da mUp Research, milioni di automobilisti italiani continuano a credere a fake news che, se non smascherate, rischiano di rallentare la transizione ecologica.
“Le auto elettriche inquinano più di quelle a benzina”, è la prima affermazione sottoposta al campione, e sebbene il 78,1% abbia risposto correttamente, restano 8,1 milioni di irriducibili convinti del contrario. Eppure, i dati parlano chiaro: nel ciclo di vita complessivo, le auto elettriche emettono meno CO₂, soprattutto se alimentate da fonti rinnovabili. Il secondo mito riguarda la durata delle batterie: “Le batterie si esauriscono in pochi anni” ha tratto in inganno ben due terzi degli intervistati, quando invece la realtà è che le batterie moderne durano tra i 10 e i 20 anni, con garanzie che spesso superano gli 8.
E che dire delle colonnine di ricarica? “In Italia ci sono meno di 2.500 colonnine pubbliche”, è un’affermazione che ha convinto il 69,8% del campione, ma è clamorosamente falsa: secondo Motus–E, i punti di ricarica pubblici sono oltre 66.000, e il numero è in costante crescita.
Anche la sicurezza è vittima di disinformazione: “Le auto elettriche prendono fuoco facilmente”, è una frase che ha ingannato più di 13 milioni di italiani, nonostante gli studi dimostrino che gli incendi sono più rari rispetto alle auto a combustione. Infine, il grande equivoco sull’origine dell’energia:“L’elettricità per ricaricare le auto elettriche viene integralmente prodotta da fonti fossili”, è stato correttamente identificato come falso dal 71,5% degli intervistati, ma resta il fatto che molti ignorano la possibilità di scegliere energia verde per la ricarica domestica. Insomma, se l’auto elettrica è il futuro, è tempo che anche la consapevolezza degli italiani faccia un salto nel presente.