Auto elettriche
Un recente studio pubblicato dall'associazione francese “Sécurité et Réparation Automobiles” (SRA) e rilanciato dal quotidiano Les Échos, ha evidenziato come la riparazione di veicoli ibridi ed elettrici sia significativamente più costosa rispetto alle auto a motore termico.
Stella Li, vicepresidente esecutivo di BYD, è stata eletta “World Car Person of the Year 2025” da un comitato di giornalisti automobilistici di fama internazionale, in riconoscimento dei significativi progressi compiuti nel 2024 da BYD, leader mondiale nel settore dei veicoli a nuova energia.
Secondo uno studio di JATO Dynamics, in Europa il prezzo medio delle auto elettriche è sceso del 15% negli ultimi sei anni, mentre i listini delle vetture tradizionali sono aumentati del 7%. In Italia, le auto elettriche costano ancora il 25% in più rispetto ai modelli a motore endotermico, ma la disparità si ridurrà con l’arrivo di nuovi modelli sotto i 30.000 euro nel 2025.
Il 22 gennaio partirà da Piazza San Pietro la quinta edizione di “From 100% to 5%” (precedentemente conosciuta come “Dove arrivo con…”), la più grande prova comparativa europea sulle auto elettriche organizzata da Motor1.com e InsideEVs.
Nei primi 9 mesi del 2024 le immatricolazioni elettriche rappresentano solo il 4% del totale, contro il 42,9% dell'ibrido, bloccate sullo stesso livello dal 2021.
I produttori di auto elettriche perdono in media 6.000 dollari per ogni auto venduta a 50mila dollari, al netto dei crediti fiscali. Pur rappresentando il futuro della mobilità, per ora le auto elettriche sono un grosso problema per i costruttori.
Performance negativa in Europa per le autovetture elettriche e mercato fermo negli Stati Uniti d’America, con la sola Cina che cresce, ma a un ritmo non stabile. Il tasso di penetrazione delle vetture a batteria nei paesi europei, dopo aver raggiunto quasi il più 9% ad agosto del 2023 è poi crollato fino a sfiorare il meno 6% a dicembre.
Secondo quanto riporta il Financial Times, la Commissione europea sarebbe pronta a informare i costruttori automobilistici della decisione di introdurre a partire dal mese prossimo di dazi aggiuntivi fino al 25% sui veicoli elettrici di produzione cinesi importati.
Il primo trimestre 2024 mostra segnali positivi con oltre 450mila immatricolazioni auto, in crescita del 5,7% sul 2023. Nonostante ciò, le auto elettriche immatricolate sono calate del 18,5%.
Le compagnie assicurative tradizionali hanno dovuto adattarsi agli elevati costi di riparazione dei veicoli elettrici (EV) e alla crescente diffusione di auto elettriche in Cina, Europa e Regno Unito, che hanno portato a significativi aumenti dei tassi di premio assicurativo, afferma Morningstar DBRS.
Oltre 400 fleet e mobility manager presenti, un totale di più di 900 partecipanti, 1.422 test drive effettuati, 39 case automobilistiche e 26 aziende di servizi all'automotive. Sono questi i numeri registrati dalla decima edizione del Fleet Motor Day, l'evento annuale dedicato ai gestori delle flotte aziendali promosso a Roma e presso l'autodromo di Vallelunga, da Fleet Magazine in collaborazione con l'Osservatorio Top Thousand e con il patrocinio delle Associazioni Aniasa e Unrae.
Nella lotta per l'elettrificazione del parco auto l’India ha deciso di ridurre le tasse di importazione su alcuni veicoli elettrici per le aziende che si impegnano a investire almeno 500 milioni di dollari in impianti di produzione entro tre anni. La nuova politica daziaria è una vittoria per Tesla che aveva esercitato pressioni sul governo di Nuova Delhi.
I maggiori costi di acquisto e gestione, Rc Auto inclusa, sono ostacoli che si sommano a incentivi ridotti e scarso numero di colonnine per la ricarica, e sono tra le principali cause del mancato decollo di auto elettriche in Italia.
Nove italiani su 10 che utilizzano un’auto elettrica sono pienamente soddisfatti dell’esperienza di guida e di ricarica e ricomprerebbero un’auto alla spina. L’utente medio di queste auto vive in città, ricarica prevalentemente a casa, compie meno di 400 km con un pieno e sceglie questa tecnologia principalmente per motivi ambientali.
L’UE ha concesso il via libera a quattro progetti italiani dedicati alla realizzazione di infrastrutture di ricarica per la mobilità elettrica.
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