
Il gruppo assicurativo britannico Aviva ha chiuso l’esercizio 2015 con un utile operativo adjusted di 3,4 miliardi di euro, pari a un incremento del 20% rispetto ai 2,8 miliardi dell’anno precedente e il valore del new business è aumentato del 24% (in questo ambito si è distinta la performance dell’Italia), raggiungendo il dodicesimo trimestre consecutivo di crescita.
Nel segmento danni, il combined ratio è sceso a 94,6%, il miglior risultato degli ultimi nove anni, nonostante le recenti alluvioni.
Cala invece l’utile netto che si ferma a 1,1 miliardi di euro rispetto ai circa 2 miliardi del 2014.
Prosegue più velocemente del previsto il processo di integrazione con Friends Life. Aviva prevede infatti di raggiungere l’obiettivo di 291 milioni di euro di sterline di sinergie da integrazione nel 2016, ovvero un anno prima del previsto.
In ambito Solvency II, Aviva registra un ratio del 180%: il bilancio del Gruppo è ora uno dei più forti e resistenti del mercato britannico e negli ultimi quattro anni ha triplicato il surplus di capitale.
“Abbiamo iniziato il 2016 da una posizione di forza, ora siamo un business più solido e focalizzato. Siamo consapevoli che il modo migliore per dimostrare la qualità dei nostri core business sia continuare a crescere in termini di utili, cash flow e dividendi” afferma Mark Wilson, CEO di Aviva plc. “Per raggiungere questo obiettivo, manterremo il nostro focus sulle spese e su un miglioramento del business mix, riallocheremo il capitale in business con rendimenti superiori e daremo ancora priorità agli investimenti nel digital per approfondire e ampliare le nostre relazioni con i clienti. Manteniamo i nostri impegni, il nostro futuro è nelle nostre mani”.