
Il gruppo Axa, secondo in Europa per capitalizzazione di mercato, chiude l’esercizio 2016 con un incremento dell’utile netto del 4% a 5,8 miliardi di euro, mentre i ricavi superano quota 100 miliardi (+1,21% a 100,2 mld) e l'indice di solvibilità è sceso a 197%, dopo aver raggiunto il 205% nel 2015.
Nei soli rami Danni la raccolta premi è cresciuta del 3% rispetto all’anno precedente, raggiungendo quota 35,6 miliardi di euro. Nel segmento Non Vita 27,6 miliardi sono stati raccolti nei mercati maturi (+2%).
Il Combined Ratio peggiora di 0,2 punti al 97,7% e deriva dal 96,9% sui mercati maturi (stabile), dal 98,7% dell'assicurazione diretta (-0,5 punti) e dal 102% dei mercati emergenti (+1,2 punti).
Secondo il direttore generale Thomas Buberl si tratta di “risultati robusti, in linea con gli obiettivi al termine del primo anno del piano strategico al 2020”.
Axa, alle prese con una strategia incentrata su investimenti nei business a più rapida crescita e nei mercati emergenti, ha riscontrato un aumento dei ricavi nel ramo Vita del 2% 60,3 miliardi, mentre nell’asset management ha subito un calo del 3% a 3,71 miliardi.