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AXA vince una causa da 908 milioni di dollari contro Santander per assicurazioni PPI

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Lunedì, 28 Luglio, 2025 - 08:46
Autore: Gillespie

La battaglia legale che si trascinava da anni tra due colossi del settore finanziario si è conclusa venerdì scorso con una sentenza che fa rumore: la Corte di Londra ha dato ragione ad AXA, condannando Santander a pagare quasi 675 milioni di sterline, equivalenti a 790 milioni di euro.

Al centro della controversia, le polizze di protezione dei pagamenti, meglio conosciute come PPI, vendute in modo scorretto oltre vent'anni fa.

La vicenda affonda le radici in un passato complesso fatto di acquisizioni e passaggi di proprietà che hanno creato un intreccio di responsabilità legali. Le polizze incriminate erano state vendute prima del 2005 da GE Capital Bank, all'epoca parte del gruppo General Electric Co, che Santander aveva poi acquisito nel 2009 ereditandone anche i problemi. AXA era rimasta coinvolta nella questione nel 2015, quando aveva acquisito Genworth, ritrovandosi automaticamente responsabile delle passività legate a quelle polizze controverse.

Lo scandalo delle PPI rappresenta una delle pagine più buie della finanza retail britannica. Queste polizze, teoricamente pensate per proteggere i consumatori in caso di difficoltà nei pagamenti, erano spesso vendute senza che i clienti ne fossero pienamente consapevoli o ne avessero effettivo bisogno. Il conto finale è stato salato: le banche britanniche hanno dovuto sborsare complessivamente circa 40 miliardi di sterline in risarcimenti, una cifra che da sola basta a far comprendere l'entità del fenomeno.

La giudice Julia Dias, nel pronunciare la sentenza di venerdì, ha stabilito che AXA “ha diritto a un indennizzo” nei confronti di Santander Insurance Services UK Limited, riconoscendo così la legittimità delle richieste dell'assicuratore francese. 

AXA aveva presentato il ricorso presso l'Alta Corte di Londra nel 2021, chiedendo il risarcimento per le perdite subite a causa di oltre 650.000 reclami individuali di clienti. L'assicuratore aveva dovuto mettere mano al portafoglio in modo significativo: quasi 500 milioni di sterline erano già stati versati direttamente ai consumatori come rimborsi, mentre altri 70 milioni erano stati destinati a coprire i costi legati alla gestione dei reclami.

La reazione di Santander non si è fatta attendere. Un portavoce della banca spagnola ha dichiarato: “Non siamo d'accordo con l'esito e intendiamo presentare ricorso”, annunciando così che la battaglia legale è tutt'altro che conclusa. L'istituto ha inoltre voluto tranquillizzare i mercati precisando che “non ci aspettiamo che l'impatto della sentenza sia rilevante per Santander, considerando le riserve già accantonate e le possibili azioni legali disponibili”.

Santander ha tenuto a sottolineare che “nessun cliente ha subito perdite a causa della causa intentata da AXA France o della sentenza, né questa ha impattato sui rimborsi già versati ai clienti per i reclami relativi alle PPI”. Un messaggio chiaro per evitare che la vicenda giudiziaria possa generare preoccupazioni tra i consumatori che avevano già ricevuto i loro risarcimenti.

La sentenza rappresenta un nuovo capitolo nella lunga saga delle PPI, uno scandalo che ha segnato profondamente il settore bancario britannico e che continua a produrre strascichi legali anche a distanza di anni. Per AXA si tratta di un importante riconoscimento del proprio diritto a essere risarcita per i danni subiti a causa di pratiche commerciali scorrette messe in atto da altri soggetti in passato. Per Santander, invece, si apre la prospettiva di un ricorso che potrebbe prolungare ulteriormente la vicenda legale.

Tag: 
Axa
Santander

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