
Il rating di legalità che l’Antitrust attribuisce alle imprese che ne fanno richiesta e che poi le stesse aziende utilizzano per la richiesta di finanziamenti alle banche, si sta diffondendo.
Secondo quanto sostiene la Banca d’Italia, lo scorso anno le imprese titolari di rating di legalità e finanziate dalle banche sono state 10.112 (+11% rispetto al 2019).
Le imprese che hanno poi beneficiato dall’avere il rating di legalità sono state il 58,8% del totale (57,8% nel 2019).
Quelle con il rating che invece non hanno avuto benefici sul finanziamento sono state 4.171 (41% del totale delle imprese finanziate).
Banca d’Italia sottolinea che oltre 2.000 imprese (54% dei casi di mancato beneficio) si sono dimenticate di dichiarare alla banca, nel corso dell’istruttoria del finanziamento, di avere il “bollino” del rating di legalità.
Nel 43% dei casi, invece, il rating non ha prodotto benefici perchè non ha aggiunto informazioni utili alla banca sul merito creditizio.
Infine, sono solo 217 (su oltre 10mila) le imprese con il rating di legalità che si sono viste rifiutare il finanziamento soprattutto per la mancanza di sufficiente merito creditizio.
Infine, la Banca d’Italia specifica quali siano stati i benefici sul finanziamento prodotto dal rating: tempi più brevi per l’istruttoria (9 casi su 10); applicazione di condizioni economiche migliori sia per la concessione che per la rinegoziazione del finanziamento.