La British United Provident Association, la principale compagnia assicurativa anglosassone che si occupa di assistenza sanitaria, ha recentemente reso pubblici i risultati di uno studio condotto tra più di 7000 persone nel Regno Unito, Australia, Nuova Zelanda, Spagna, Cile e Polonia.
L’indagine riguarda il futuro assistenziale che gli individui si aspettano per quando saranno anziani, e tra i dati emersi quello che più fa riflettere è che un quinto degli intervistati ha dichiarato di non sapere chi si prenderà cura di loro quando raggiungeranno la terza età. Per contro il 77% del campione ritiene che avrà senza dubbio bisogno di cure.
La ricerca ha rivelato anche che questa preoccupazione è ricorrente per moltissime persone: il 37% pensa alla propria vecchiaia almeno una volta a settimana, mentre l’11 addirittura ogni giorno.
Al giorno d’oggi tuttavia il ruolo degli anziani sembra essere privo di valore, con meno di un terzo degli intervistati che ritiene che le persone di una certa età siano una risorsa importante per la società. In Polonia questa quota scende persino sotto il 20%
Questo modo di pensare cozza fortemente con le prospettive di evoluzione demografica a cui stiamo andando incontro. L’invecchiamento della popolazione è infatti un trend che non può essere ignorato: nei prossimi 50 anni la percentuale di ultra ottantenni è destinata a quadruplicarsi rispetto al livello attuale. È quindi evidente che c’è bisogno di riconsiderare il ruolo sociale degli anziani.
Secondo BUPA la terza età può ancora essere un periodo di vita stimolante e piacevole, se le persone anziane sono messe nelle condizioni di affrontare al meglio le esigenze medico-sanitarie, se sono valorizzate e trattate con rispetto.
La compagnia ha condotto questo studio in occasione del lancio di una nuova campagna chiamata “Person First”, incentrata sulla cura degli anziani e della demenza senile. Il programma prevede una serie di servizi assistenziali caratterizzati da un alto livello di personalizzazione, con lo scopo di “mettere la persona prima di tutto” per comprenderne al meglio i bisogni e le esigenze.