
Nel secondo trimestre dell’anno sono state aperte in Italia circa 3.000 procedure fallimentari, ovvero il 3,2% in meno rispetto al corrispondente periodo del 2011. Nonostante questo segnale positivo, in termini assoluti il numero di default resta allarmante: nei primi sei mesi dell’anno le procedure aperte hanno raggiunto quota 6.500, un valore che supera quello dell’anno precedente che aveva fatto segnare il record negativo in tema di fallimenti. Sono questi i dati riportati dall’ultima analisi realizzata da Cerved Group - leader in Italia nell'analisi delle imprese e nello sviluppo dei modelli di valutazione del rischio di credito - dove si evince che è il comparto delle costruzioni (+4,8%) a pagare maggiormente in tema di fallimenti, mentre le procedure fallimentari nell’industria risultano in calo dell’8,6%. A livello territoriale si nota una forte diversificazione: se nel Nord Ovest (+5,5%) e nel Centro (+7,1%) i default continuano a crescere, nel Nord Est e nel Sud diminuiscono, rispettivamente del 9,8% e dell’1,7%.