
Ai carrozzieri non è mai piaciuto il risarcimento in forma specifica che induce l’automobilista a far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime, a fronte di uno sconto sulla polizza. E ora, che nonostante gli allarmi suonati da tempo, il governo Letta ha varato un pacchetto di norme sulla riforma dell’Rc Auto contenente anche il risarcimento in “forma specifica”, passano all’attacco.
I Carrozzieri di Confartigianato, che rappresentano 14mila carrozzerie delle 17mila operanti sul mercato, non accettano l’obbligo, motivo per il quale hanno proclamato la mobilitazione delle imprese, anticipando la manifestazione già indetta il 29 gennaio a Roma. La misura varata dal Governo rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti, che non operano in convenzione con le assicurazioni: in altre parole è una norma che va in direzione opposta rispetto alle liberalizzazioni, indirizzando tutto il mercato della riparazione verso le carrozzerie convenzionate, alle quali le assicurazioni impongono condizioni che le costringono a lavorare sotto costo.
Secondo i carrozzieri c’è il rischio che a risentirne sia la qualità delle riparazioni, oltre al futuro professionale di migliaia di carrozzieri che rischiano di essere espulsi dal mercato. “Non può non saltare all’occhio – sottolinea Confartigianato - il paradosso per il quale, proprio nelle misure indicate dal Governo per abbassare i costi a carico delle piccole e medie imprese, si nasconda un meccanismo che taglia fuori dal mercato un gran numero di piccole realtà imprenditoriali, negando di fatto la libera concorrenza nel settore”.