
Cattolica Assicurazioni ha approvato il Piano Industriale 2018-2020 che prevede un obiettivo di utile operativo a fine periodo pari a 375-400 milioni di euro (+60% rispetto a quello conseguito nel 2016), un ROE operativo maggiore o uguale al 10% (6% nel 2016), dividendo per azione oltre 0,50 euro (in aumento di circa il 50% da 0,35 nel 2016) e Solvency II ratio compreso tra 160% e 180% (192% nel 2016).
I premi sono attesi in crescita del 64% con una raccolta tra 7,6-8 miliardi di euro (premi Danni +27%, premi Vita +91%). La raccolta beneficerà prevalentemente di “azioni di crescita inorganiche come la partnership con Banco Bpm” che porterà a un incremento di premi nel Danni di 140 milioni e di 3 miliardi nel Vita.
Il piano si sviluppa attorno a tre pilastri chiave: la crescita profittevole, eccellenza tecnica e innovazione.
La partnership siglata di recente con Banco BPM permetterà a Cattolica di effettuare un importante salto dimensionale grazie alla capillarità della rete e alle forti competenze del terzo gruppo bancario italiano. Il piano prevede anche importanti novità a livello di governo societario: verrà adottato il sistema di governance monistico e sarà rivista la disciplina dei limiti alla partecipazione azionaria. La soglia, confermata allo 0,5% per le persone fisiche, viene innalzata al 5% per le persone giuridiche, ed estesa a enti collettivi e OICR (investitori istituzionali). Rimane invariato il principio del voto capitario, ma alla lista che raggiungerà voti rappresentativi di determinate soglie di capitale saranno riservate opportune forme di rappresentanza.
“Sono orgoglioso di presentare oggi il Piano Industriale che renderà il Gruppo Cattolica innovativo, agile e reattivo alle nuove sfide di mercato. I target al 2020 sono realistici ma ambiziosi in termini di crescita, eccellenza tecnica e innovazione. Il loro conseguimento renderà Cattolica più forte e redditizia nell’interesse di tutti gli stakeholder”. Queste le parole dell’amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, Alberto Minali. “Abbiamo avviato all'interno del Gruppo un percorso di cambiamento, industriale e culturale, che coinvolge business, capitale umano e modello di governance. La concretezza di questo Piano trova conferma nel target al 2020 del dividendo per azione: vogliamo ripagare i nostri azionisti della fiducia che ci accordano e prevediamo una remunerazione in aumento di circa il 50%”.
“Sulla Popolare di Vicenza – ha aggiunto Minali - ci siamo insinuati al passivo la scorsa estate e concorriamo con gli altri creditori ma i tempi saranno lunghi. La put non è stata contabilizzata perché il credito è ritenuto di poco probabile incasso”.
Cattolica ha già manifestato interesse per rilevare le quote di minoranza delle tre società in cui si concretizzava, dal punto di vista operativo, la joint venture: Berica, Abc Assicura e Cattolica Life.