È tornato ad aleggiare l’incubo droni sugli aeroporti inglesi. Dopo i danni causati per tre giorni dall’avvistamento pre-natalizio dei piccoli velivoli senza pilota sopra il cielo di Gatwick che causò lo stop del secondo aeroporto londinese e la cancellazione di circa 1.000 voli, l’allarme è tornato a suonare a Heathrow.
Martedì scorso il principale scalo londinese ha infatti dovuto sospendere i voli per circa un’ora a causa dello stesso motivo: avvistamento di droni nelle vicinanze dell’aeroporto. L’emergenza è rientrata rapidamente, ma resta sul tavolo il problema della sicurezza e del controllo dei cieli londinesi, ormai affollatissimi.
Sulla questione indaga ora Scotland Yard ma non è chiara l’entità della potenziale minaccia. Di certo, il secondo stop nel giro di un mese crea imbarazzo tra le autorità britanniche che non hanno ancora fatto luce sul caos scatenatosi fra il 19 e il 21 dicembre a Gatwick e contribuisce a ridare fiato alle polemiche. Infatti, nonostante l’annunciato impegno del governo per dotare gli aeroporti del Regno Unito di sofisticate tecnologie belliche anti drone, tutto finora è rimasto sulla carta.