L’Autorità bancaria europea (Eba) non molla e ribadisce la necessità che le banche europee si rafforzino patrimonialmente per sterilizzare le perdite potenziali su titoli di Stato e portafogli di trading in generale. L’Eba ha chiesto alle più grandi banche europee di portare al 9% il rapporto tra capitale di qualità più elevata (Core tier 1) e attività ponderate per il rischio.
“Da più parti sono state sollevate richieste di ritardare, o addirittura ritirare, le richieste di ricapitalizzazione. Rimango convinto che uno sforzo di ricapitalizzazione delle banche europee sia un passaggio necessario”, ha detto il presidente dell’Eba Andrea Enria nel corso di un’audizione in Senato.
Le cinque banche italiane che hanno partecipato all’esercizio dell’Autorità Europea sono Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco Popolare e Unione di banche italiane. Enria conferma che i piani di rafforzamento delle banche saranno esaminati nella riunione del consiglio Eba già convocata per l’8 e il 9 febbraio e annuncia l'avvio di un monitoraggio “per seguire il processo di deleveraging e assicurare che questo si svolga in maniera ordinata. Vorrei anche dare rassicurazioni sul nostro impegno a evitare che l’esercizio di ricapitalizzazione sia causa di un ulteriore impulso alla contrazione del credito”, ha aggiunto il presidente dell’Eba.