Il gruppo assicurativo britannico Aviva ha registrato un incremento del 13% del new business nel primo trimestre dell’anno, grazie soprattutto alle ottime performance registrate in Europa e Asia che hanno controbilanciato la frenata in Gran Bretagna. Il dato si è attestato a 228 milioni di sterline (poco meno di 280 milioni di euro), con le attività cresciute del 43% in Europa e del 93% in Asia a fronte della frenata del 22% nel Regno Unito.
Aviva, sesto assicuratore al mondo per entrate nette, non ha reso i dati sugli utili trimestrali. Nel periodo considerato, secondo quanto anticipato dal Wall Street Journal, Aviva ha ristrutturato il business in Italia, dove il valore della nuova produzione è cresciuto del 59%, grazie a nuovi accordi con Ubi Banca e Unicredit.
Il gruppo inglese ha infatti avviato il processo di integrazione di Aviva Assicurazioni (5,7 milioni di euro di premi 2013 secondo i dati Ania) in Aviva Italia, (premi pari a 406 milioni). L’operazione ha già ottenuto il via libera dell’Ivass, mentre la fusione tra Aviva Life e Aviva Previdenza attende ancora il via libera dall’autorità di controllo. La doppia integrazione rappresenta l’ultimo tassello della riorganizzazione avviata dall’amministratore delegato, Patrick Dixneuf, dal suo arrivo in Italia. Un riassetto che è passato per la vendita della partecipata Eurovita, ceduta a fine 2012 al fondo Jc Flowers.