
Fiba Cisl: “È ripreso il confronto fra ABI e Sindacati per il rinnovo del CCNL del bancari, anche se, per dirla tutta, all'appello manca ancora il completamento, da parte delle banche, degli impegni assunti con il precedente rinnovo.
Si prospetta, ancora una volta, l'intenzione di sviluppare una comune condivisione dello scenario economico attuale e di prospettiva, da cui l'ABI intende ovviamente far discendere le motivazioni che rendono necessario l'allungamento del periodo di austerità contrattuale.
Fin qui nulla di sconvolgente, sebbene qualche diversità non banale nell'analisi e nell'individuazione delle soluzioni per uscire da una congiuntura, indubbiamente sfavorevole, potranno determinare, comunque, grandi differenze tra le parti negoziali in merito alle "ricette" da privilegiare.
Ma, ammesso che lo scenario di crisi possa essere in larga misura condiviso e ammesso che questo determini la comune coscienza di una necessaria sobrietà nella gestione dei costi, per evitare ricadute occupazionali, ci viene da domandare al capo della delegazione ABI: ‘come si concilia, tutto ciò, con il fatto che nella sua banca, dove i dipendenti sono stati a suo tempo defraudati del proprio TFR e dei propri premi di produttività da una gestione oggi inquisita e dove i lavoratori hanno già sopportato sacrifici economici, professionali e familiari senza precedenti per salvare la propria azienda, si possano trovare, in questi giorni, le risorse necessarie per aumentare ulteriormente le opullente retribuzioni del top management?’.
La posizione della FIBA/CISL sulle retribuzioni manageriali è ben nota e attivamente testimoniata, ma francamente, a prescindere da valutazioni di tipo generale e, anche, riconoscendo i meriti dell'attuale gestione del Monte nel tentare di portare la banca fuori dalla crisi in cui altri l'avevano inabissata, troviamo impossibile accettare che le stesse persone che siedono al tavolo rappresentando le necessita di contenimento o, addirittura, di riduzione delle dinamiche salariali dei lavoratori e delle loro tutele, possano poi considerare opportuno premiare il proprio operato riconoscendosi aumenti esorbitanti.
A nostro avviso, esiste un principio di decenza superato il quale si rischia di instradare il confronto verso un conflitto ideologico, non causato da chi rivendica per le vie democratiche l'affermazione di regole sacrosante, come ha fatto la FIBA in questi anni, ma generato dalla provocazione arrogante di chi pensa di poter essere al di sopra delle parti e al di sopra di quella stessa crisi di cui tanto si fa scudo.
È per questo che ci aspettiamo una smentita forte e chiara del Monte e, altrettanto, un comportamento di massima sobrietà, fino ad oggi ben lontano dal realizzarsi, da parte delle dirigenze di tutto il sistema”.
(comunicato stampa FIBA/CISL)