Si è svolta questa mattina a Milano presso la sede dell’Abi la trattativa sul rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro dei 310mila bancari.
L’Abi ha confermato le proprie posizioni fondate prevalentemente sull’intervento di riduzione strutturale delle dinamiche di costo determinate dal Tfr, scatti di anzianità e inquadramenti; nonché sull’indebolimento dell’area contrattuale.
“Riteniamo impraticabile un confronto incardinato esclusivamente sull’ulteriore riduzione dei costi del personale e sulla destrutturazione di fatto del contratto collettivo nazionale di lavoro a beneficio esclusivamente di una maggiore discrezionalità delle singole imprese” ha dichiarato il Segretario Generale della Fiba Cisl Giulio Romani. “ Peraltro” prosegue Romani “un simile intervento comporterebbe una riduzione a regime del costo del lavoro totalmente ininfluente rispetto ai problemi strutturali del settore a partire dalla dimensione dei “crediti deteriorati” e dei limiti strategici dimostrati dalle imprese e dal loro management”.
Le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito all’Abi la necessità di negoziare un Contratto innovativo, che accompagni la trasformazione del sistema bancario come proposto nel documento sindacale del “nuovo modello di banca” capace di interpretare le trasformazioni in atto a beneficio sia di una redditività sostenibile sia della tutela dei livelli occupazionali.
“Sono tutte questioni” ha proseguito il Segretario Romani “ampiamente e puntualmente affrontate nel disegno di legge promosso dalla Fiba Cisl e oggi in discussione in Parlamento incluso l'aspetto dell'equità delle retribuzioni dei top manager rispetto alle quali anche la Banca D'Italia ha recentemente emanato indicazioni”.
Le Organizzazioni Sindacali hanno preso atto dell’impossibilità di proseguire la trattativa e nelle prossime giornate decideranno le iniziative per la mobilitazione della categoria a partire da una prima riunione delle Segreterie Nazionali e dei gruppi bancari.