Il 12 e 13 aprile si è tenuto a Roma l’evento istituzionale “Il Lavoro al Centro. Innovare la Formazione Continua, Innovare il Paese nell'Anno Europeo delle Competenze”, organizzato da Fondimpresa, il principale Fondo Interprofessionale italiano con oltre 211.000 aziende aderenti e quasi 5 milioni di lavoratori, in collaborazione con l'Università degli Studi Guglielmo Marconi e il gruppo BFC Media.
“Gli investimenti nella formazione rappresentano un importante catalizzatore di opportunità in mercati del lavoro in continua evoluzione”, ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente di Fondimpresa, Aurelio Regina, in occasione del convegno.
“Il messaggio del Presidente Mattarella - ha commentato Regina - arriva in un momento in cui l'Italia e l'Europa stanno affrontando sfide significative nel campo del lavoro, tra cui la crescente digitalizzazione, l'automazione e la necessità di nuove competenze per affrontare le sfide ambientali e sociali. L'investimento nella formazione continua e nella formazione professionale è cruciale per garantire che i lavoratori possano adattarsi e prosperare in questo scenario in rapida evoluzione”.
Annamaria Trovò, vicepresidente di Fondimpresa, ha aperto il convegno dicendo che “la discussione sul futuro delle competenze e del lavoro, dati gli imponenti processi di trasformazione tecnologica che caratterizzano la nostra epoca, genera interrogativi e curiosità: è giusto che sia così, perché il lavoro non è solo mezzo di sostentamento, ma soprattutto fattore di integrazione sociale e forma fondamentale di espressione della persona. C'è chi prevede un futuro in cui l'automazione porterà a disoccupazione e precarietà. Altri invece, come noi di Fondimpresa, pensano che l'innovazione tecnologica produrrà crescita e nuovo lavoro, com'è accaduto con la rivoluzione industriale”.
Fondimpresa, ha chiarito la vicepresidente, è convinta che il futuro del lavoro non dipenda soltanto dalla tecnologia, ma da quanto la società sarà in grado di accogliere l'innovazione, in un contesto come quello lavorativo, storicamente da sempre caratterizzato dai cambiamenti.
Inoltre, il Fondo ha richiesto alle autorità europee e nazionali di eliminare il finanziamento alla formazione continua dall'elenco degli aiuti di Stato. Questa mossa contribuirebbe a prevenire il pericolo che le aziende rinuncino a tale formazione, mettendo a rischio un emergente “diritto individuale alla formazione continua” che, secondo il Fondo, dovrebbe essere invece sostenuto e salvaguardato attraverso un'adeguata azione legislativa.
In conclusione della due giorni, il presidente di Fondimpresa ha evidenziato il fenomeno del mismatch italiano, con una crescente domanda di competenze digitali e green: “Non c'è crescita senza risorse adeguatamente formate che siano in grado di progettare il cambiamento, gestirlo ed operare in modo efficace ed efficiente all'interno del processo”.