
“Non possiamo assicurare le nostre produzioni”, scrive al ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, l’agricoltore di Imola Massimo Baioni, alla guida dell’azienda La Sassetta che produce, su 60 ettari, circa duemila tonnellate di frutta all'anno, riferisce l’Ansa.
Baioni, vicepresidente del Codifesa di Bologna e Ferrara, chiede un incontro al ministero e spiega: “Il territorio emiliano-romagnolo esce duramente colpito dall'alluvione dello scorso maggio: il nostro comparto è in grave difficoltà. Vogliamo assestare il colpo di grazia all'imprenditoria agricola”?
Secondo Baioni “occorre rafforzare il sistema assicurativo altrimenti migliaia di imprese rischiano di chiudere, per il costo insostenibile e le condizioni delle polizze talora poco chiare”. La difficoltà ad assicurare i campi contro gli eventi estremi è sempre più pressante a causa del riscaldamento globale. “Noi frutticoltori osserviamo preoccupati le piante prossime alla fioritura, attendendo con ansia l'emanazione del Pgra 2024, Piano di gestione dei rischi in agricoltura. Siamo di fronte a uno spaventoso ritardo”, scrive Baioni, aggiungendo che le modifiche attualmente allo studio non sono sufficienti. “Anzi, significherebbero un sostanziale incremento del costo della polizza per l'agricoltore, nell'ordine del 200%-300%: il sistema assicurativo così imploderebbe anche perché non esistono alternative valide, trascinando con sé migliaia di aziende agricole”.
Tra le criticità segnalate c'è anche una platea di aziende assicurate non abbastanza ampia, in particolare al sud. Colpa della concessione degli aiuti compensativi in deroga anche a fronte di eventi assicurabili, che "ha disincentivato la sottoscrizione delle polizze", e della mancata introduzione della monorischio grandine nel sistema della Gestione del rischio, che “non ha consentito l'assicurazione agevolata per questa sola avversità atmosferica”.