
Il mercato dei veicoli commerciali dell’Unione Europea ha registrato una contrazione del 14,6% nel 2022, con volumi inferiori a quelli dell’anno pandemico 2020, a causa dei continui problemi della catena di approvvigionamento che hanno influito sulla disponibilità dei veicoli per tutto l’anno.
Lo rende noto Acea, l’Associazione europea dei costruttori di automobili.
La performance complessiva della regione non è stata aiutata dai suoi quattro mercati chiave, che hanno tutti subito cali percentuali a due cifre: Francia (-17,7%), Spagna (-16,7%), Germania (-11,0%) e Italia (-10,5%). Il mese di dicembre ha visto una diminuzione delle immatricolazioni di nuovi veicoli commerciali nell’UE del 5,1%, a causa della carenza di componenti.
Le immatricolazioni di dicembre di nuovi furgoni sono calate del 5,1%, per un totale di 120.503 unità vendute in tutta l’Unione Europea. Due dei quattro maggiori mercati della regione hanno registrato incrementi sostanziali: Germania (+19,0%) e Spagna (+12,4%). Per contro, le vendite di veicoli commerciali leggeri in Francia e in Italia sono diminuite significativamente a dicembre (rispettivamente del 14,6% e dell’11,5%).
Nel 2022 sono stati immatricolati in totale 256.020 autocarri pesanti nell’Unione Europea, con un aumento del 6,5% rispetto all’anno precedente. Se si considerano i maggiori mercati della regione, l’anno scorso solo la Germania è rimasta in territorio negativo (-0,9%). Tutti gli altri mercati dell’UE ad alto volume di autocarri pesanti hanno registrato un miglioramento: Spagna (+13,6%), Polonia (+6,6%), Italia (+5,1%) e Francia (+2,3%).
A dicembre le immatricolazioni di nuovi autocarri medi e pesanti sono diminuite del 3,2%, con 24.470 unità vendute nell’UE. Le performance dei principali mercati dell’Europa occidentale sono state contrastanti. La Spagna ha registrato il più alto incremento percentuale (+30,2%), seguita dall’Italia (+10,5%). Per contro, la Germania ha subito una perdita significativa (-18,6%), seguita da un calo più modesto in Francia (-7,5%).