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Ammonta a 205mila il numero di incidenti stradali con lesioni alle persone verificatisi sulle strade italiane nel 2011. Un numero elevato, certo, ma comunque inferiore del 3% rispetto a quanto rilevato nel 2010. Sono queste le prime stime dei dati raccolti sull’incidentalità da Aci e Istat che invitano alla prudenza e a non abbassare la guardia, perché il numero delle morti è ancora troppo alto (3.800) seppure in calo (-7% sull’anno precedente), come pure quello dei feriti (292.000 feriti, pari a -3,5%).
Il confronto a livello europeo dimostra che si può fare di più: il tasso di mortalità (numero di morti sulle strade ogni milione di abitanti) in Italia è pari a 63 ed supera di poco la media UE. I Paesi più virtuosi sono il Regno Unito (32), Olanda, Svezia e Danimarca, mentre quelli più in difficoltà sono Polonia (109 morti ogni milione di abitanti), Grecia e Romania. In particolare, in Italia aumenta l’indice di mortalità (numero dei decessi ogni 100 incidenti) sulle autostrade (da 3,1 del 2010 a 3,2 del 2011) mentre diminuisce sulle strade urbane (da 1,1 a 1) ed extraurbane (da 5 a 4,8).