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Il dipartimento di Consumer Economics ING di Londra ha pubblicato l’edizione 2016 dell’Indagine internazionale sul risparmio, realizzata su un campione di 15mila consumatori nei 13 Paesi europei in cui è presente ING (Turchia inclusa), oltre a Stati Uniti e Australia.
Per quanto riguarda il nostro Paese, gli italiani confermano la loro scarsa soddisfazione del proprio livello di risparmio, con il 17% degli intervistati che si dichiara tale (era al 15% un anno fa), sorpassati per pessimismo solo dai polacchi (12%), contro una media europea del 26%, stabile rispetto a un anno fa.
A guidare la classifica, così come lo scorso anno, l’Olanda dove a essere soddisfatto è il 43% degli intervistati (42% un anno fa).
Per i curatori dell’indagine, non è sorprendente che i più soddisfatti siano in generale anche coloro che durante l’anno passato sono riusciti a incrementare i propri risparmi.
Solo l’8% degli italiani (in base al campione intervistato) ha risparmiato di più nel corso del 2015, mentre il 34% ha riportato una diminuzione di risparmio e il 31% lo indica stabile.
Con un +1 il “comfort netto” italiano resta comunque molto distante dal vertice della classifica dove troviamo l’Olanda (+28), seguita dal Lussemburgo (+25) e dalla Gran Bretagna (+21).
Se combinassimo in un unico indicatore il comfort netto, la soddisfazione per il risparmio (savings comfort) e il disagio per il debito personale (debt discomfort), la posizione dell’Italia risulterebbe allineata alla media europea.
Se la capacità degli italiani di accumulare nuovo risparmio appare ancora piuttosto limitata, solo il 41% ha tuttavia debiti personali contro una media europea del 50%.
Per i curatori dell’indagine è quindi comprensibile che solo il 16% degli intervistati si dichiari a disagio per il proprio livello di indebitamento a fronte di un dato medio europeo del 25%.
Fra gli italiani che hanno visto crescere i risparmi, la ragione più frequentemente citata (dal 43%) è l’aumento del reddito regolare, mentre il 32% indica che l’aumento sia frutto di una decisione deliberata. Le due ragioni più frequentemente addotte da coloro che hanno invece visto i propri risparmi diminuire sono invece l’occorrenza di spese inattese (40%) e la necessità di compensare il calo del reddito (38%).