
Nel 2014 gli investimenti del settore assicurativo europeo sono arrivati a quota 9.900 miliardi di Euro, il 9,4% in più rispetto al 2013. Il volume dei capitali investiti rappresenta il 63% del prodotto interno lordo del Vecchio Continente.
Sono questi i dati contenuti del Key Facts, la pubblicazione annuale di Insurance Europe (Associazione europea delle compagnie di assicurazioni e riassicurazioni).
Dall’analisi dei dati si rileva come i premi lordi contabilizzati del settore assicurativo europeo siano risultati in crescita del 3,7%, raggiungendo quota 1.172 miliardi di Euro. Riscontri positivi sia per il comparto Vita (+5,5% a 714 miliardi) che per il segmento Danni (+1% a 458 miliardi). Gli importi liquidati agli assicurati in sinistri ed altre prestazioni sono stati pari a 944,6 miliardi di Euro, in calo dell’1,8% rispetto al 2013. Per quanto riguarda il dettaglio delle liquidazioni, le prestazioni erogate nel 2013 nei rami Vita sono diminuite dell’1,1% a 630,3 miliardi e gli importi corrisposti per sinistri ed altre prestazioni relative ai rami Danni (compreso il comparto malattie) hanno registrato un calo del 3,1% a 314,3 miliardi.
Tra gli altri dati contenuti nel documento va sottolineata la crescita della spesa media assicurativa pro capite (1.972 Euro contro 1.911 Euro del 2013) ed il tasso sostanzialmente stabile – sebbene in lievissima flessione – di penetrazione assicurativa (da 7,52% a 7,48%).
Dall’analisi emerge anche la forte preoccupazione degli assicuratori per Solvency II che andrà ad esasperare i rischi sugli investimenti a lungo termine. Secondo Insurance Europe, il contesto normativo metterà a rischio il futuro di questa tipologia di investimenti, rendendoli inutilmente onerosi.
“Il fatto che gli investimenti abbiano proseguito nel loro tasso di crescita è sicuramente positivo; per questo riteniamo che i legislatori debbano garantire che i regolamenti in materia di requisiti patrimoniali siano commisurati al rischio effettivo che tali investimenti comportano”, ha commentato Michaela Koller, direttore generale di Insurance Europe. “Ci auguriamo che la questione possa essere affrontata nel quadro del piano di investimenti UE per permettere al nostro settore di continuare a ricoprire un ruolo sempre più rilevante a supporto della crescita economica europea”.