
L’Italia si distingue come una delle economie più sostenibili del G20 e dell’Unione Europea, con un’intensità di emissioni di gas serra ben al di sotto della media del G20. È quanto afferma l’ultimo report del Centro Studi di Confindustria, spiegando che la manifattura italiana, in particolare, ha ridotto l’intensità delle emissioni del 17,1% tra il 2014 e il 2023, eccellendo in settori come la metallurgia e i minerali non metalliferi.
Nonostante la scarsità di materie prime, il sistema industriale italiano ha ottimizzato l’uso delle risorse, dimostrando un’efficienza superiore a quella di altri grandi paesi europei. Inoltre, l’Italia ha registrato un alto livello di riciclo, con tassi di recupero che superano la media UE, soprattutto per materiali come carta, plastica, metalli e vetro.
La circolarità rappresenta una grande opportunità per l’Italia, che ha avviato numerose iniziative per ridurre la dipendenza dalle materie prime vergini, promuovendo al contempo un’economia più resiliente e meno vulnerabile alle fluttuazioni dei mercati globali. Tuttavia, sebbene i progressi siano evidenti, alcuni paesi europei, come quelli dell’Europa orientale, sono ancora in ritardo nell’adozione delle pratiche circolari. Nonostante ciò, l’Italia è tra i leader nella transizione verso un’economia circolare, con una crescente valorizzazione delle materie prime seconde e un aumento significativo della produttività energetica, a fronte di costi energetici più elevati rispetto ad altri paesi.