Salta al contenuto principale
Home
  • Home
  • Notizie
    • Appuntamenti
    • Attualità
    • Brokers
    • Carriere
    • Comunicazioni aziende
    • Nuovi prodotti
    • Riassicurazione
    • Risk Management
    • Studi e ricerche
  • Insurtech
  • Interviste
  • Brokers
  • Annuario ASEFIBrokers
  • Contatti

Italia, ultima in esportazioni

Facebook Like Share on Facebook Tweet Widget Linkedin Share Button

Giovedì, 24 Luglio, 2014 - 09:06
Autore: Gillespie

I dati rilasciati da Confcommercio nello scorso mese di giugno dicono che serviranno più di 10 anni per tornare ai livelli di consumi pre-crisi: risulta quindi impensabile perseguire una crescita del nostro PIL basata sui soli consumi interni. Attualmente, soltanto il 29% del PIL italiano è basato sull’export, una percentuale decisamente minore rispetto alla media Europea del 40% e che appare ancor più esigua se paragonata a quella della Germania, dove l’export contribuisce per circa metà del prodotto interno lordo nazionale. L’obiettivo futuro che l’Italia si deve porre per riallineare la propria competitività internazionale agli standard europei è, quindi, quello di incrementare le sue esportazioni di almeno un terzo rispetto ai livelli attuali.

Nel supportare la sfida delle aziende italiane ad aprirsi a nuovi mercati, il digitale si candida come naturale protagonista. Recenti ricerche di Boston Consulting Group e di McKinsey rilevano come le aziende con una presenza rilevante sui canali digitali crescono il doppio in termini di fatturato e sono, al contempo, tre volte più competitive sul panorama internazionale oltre a generare sensibili innalzamenti anche sul fronte dell’occupazione. Ma perché le nostre aziende sono ancora così indietro sul digitale?

Due sembrano essere le più evidenti motivazioni. La prima: l’erronea convinzione che il digitale valga poco. Uno studio Altagamma di questo anno indica che, nel settore moda e lusso risulta solo il 3% delle vendite è realizzato online, ma che oltre il 30% delle vendite offline è, però, fortemente influenzato dall’online.

Il secondo: la scarsa integrazione di strategie digitali nei piani di sviluppo, sul fronte domanda/azienda e poche competenze di business e strategia da parte delle società di consulenza digitale. Quanto può valere tutto questo? Se grazie ad un corretto uso del digitale, le aziende italiane riuscissero ad esportare almeno al livello della media europea, questo significherebbe un aumento di circa 150 miliardi di euro di PIL: il 10% in più rispetto agli attuali 1500 miliardi.

Tag: 
Esportazioni
Confcommercio

Articoli correlati

Attualità, Brokers, Carriere
AIBA: Flavio Sestilli confermato Presidente per il triennio 2025-2028
Venerdì, 27 Giugno, 2025 - 09:05
Attualità
Grandine e tempeste: i danni naturali esplodono in Svizzera
Venerdì, 27 Giugno, 2025 - 09:03
Attualità
Assicurazioni indietro sull’ESG: parità di genere e trasparenza restano un miraggio
Venerdì, 27 Giugno, 2025 - 09:02

Broker in evidenza

  • SIB SOCIETA' ITALIANA BROKERS CATTANEO ASSICURAZIONI DI VINCENZO CATTANEO & C
  • CIS BROKER
  • PULSAR RISK
  • HOWDEN
  • ASSIMEDICI
  • B&S italia
  • MAG
  • ASSURANCE BROKERAGE MANAGEMENT

Interviste

  • Union Brokers cresce e rilancia: “Valorizziamo l’indipendenza dei piccoli broker”
  • L’ingresso di RP Several in EDGE: un passo cruciale nel processo di consolidamento del gruppo

Asefi Brokers

A.SE.FI. Editoriale Srl
Via dell’Aprica, 8 - 20158 Milano
Tel. 02-66802277
Partita IVA: 06559580151

Informazioni e pubblicità: info@asefibrokers.com

Informativa Privacy e Cookie Policy

Credits

Categorie

  • Approfondimenti
  • Appuntamenti
  • Attualità
  • Brokers
  • Carriere
  • Comunicazioni aziende
  • Nuovi prodotti
  • Riassicurazione
  • Risk Management

Social Network

Linkedin
Aggiungi Asefibrokers.com al tuo feedreader