
Le frodi assicurative sono uno degli argomenti che da più tempo tiene banco sul web. Su molte piattaforme si trovano infatti veri e propri prontuari per imparare, per esempio, a farla franca quando si decide di truffare la propria compagnia inscenando un finto furto d’auto, o casi simili.
I Social Network in particolare, divenuti ormai la piazza - intesa come luogo d’incontro e socializzazione - di questo millennio, pullulano di racconti di persone che sono riuscite ad aggirare le imprese assicurative, e di scambi d’opinione a riguardo.
Il pubblico che frequenta questi “salotti online” è composto prevalentemente da Millennials, o comunque da utenti che affermano per il 50% di trarre la maggior parte delle notizie e informazioni della loro dieta mediatica da questa fonte. Il web è quindi il mezzo principale attraverso cui una grande fetta della popolazione forma le proprie opinioni, ruolo che una volta spettava invece alla Tv. Vista l’importanza della realtà virtuale nella nostra vita quotidiana, è chiaro che una campagna di sensibilizzazione e informazione contro queste frodi non possa che partire da qui.
Un utilizzo intelligente dei Social Network è infatti in grado di raggiungere ed influenzare un elevatissimo numero di persone, specialmente giovani, che molto probabilmente stanno costruendo la loro percezione del mondo attraverso questo strumento. Per questo motivo le imprese assicurative hanno a disposizione un potentissimo mezzo per educare le persone al rifiuto delle truffe ai danni del settore.
Come si può raggiungere questo obiettivo? Basta seguire le regole del gioco:
- “Be social”: espandere (e aggiornare frequentemente) i canali di comunicazione social, come Facebook, Twitter, Youtube, Tumblr in modo rimanere sempre in contatto con i clienti anche dopo che hanno acquistato il servizio.
- “Think visual”: ciò che sta alla base della comunicazione social è una logica visuale, dunque anche le frodi assicurative devono essere presentate come un crimine visuale, immediatamente riconoscibile come sbagliato e pericoloso. Il messaggio deve essere recepito ed interiorizzato in pochi secondi.
- “Go mobile”: Creare app e servizi per i dispositivi mobili in modo da rendere le informazioni accessibili ovunque. La realtà virtuale non è più solo computer, anzi il futuro è sempre più in movimento.
Un esempio di successo sono i profili Twitter, Facebook, Youtube e Tumblr di Coalition Against Insurance Fraud, organizzazione che si occupa proprio di combattere le truffe ai danni delle assicurazioni. Attraverso i social infatti CAIF diffonde notizie delle frodi scoperte e perseguite legalmente, racconti emblematici che facciano da deterrente ai potenziali malintenzionati e numerosi approfondimenti sempre su questo tema. Anche il National Insurance Crime Bureau utilizza Facebook con lo stesso scopo. La chiave dell’efficacia di questi mezzi è la loro immediatezza: una frase a effetto accompagnata da una foto segnaletica di alcune persone arrestate per truffe assicurative fanno molta più presa che non un lungo e noioso racconto del reato commesso.
In definitiva i Social Media sono più che una scelta: sono imprescindibili se si vuole guadagnare il supporto dei clienti nel combattere gli atti fraudolenti. La lotta a questi reati deve necessariamente focalizzarsi su questi canali, e affinché il messaggio arrivi al destinatario bisogna adattarsi a questo nuovo paradigma di comunicazione.