
È in pieno svolgimento a Lecce il Convegno del Bicentenario di AIDEA, la prestigiosa Accademia Italiana di Economia Aziendale, nata a Bologna nel 1813, che riunisce oltre 600 economisti di tutte le Università italiane, presieduta dal professor Alessandro Carretta.
Il titolo del convegno annuale - Il ruolo dell’azienda nell’economia. Esiste un modello aziendale orientato alla crescita? - intende mettere al centro del dibattito il rapporto tra economia aziendale e crescita europea: l’economia aziendale, intesa come l’insieme delle discipline relative alla produzione, alla distribuzione e al consumo, alle relazioni con i mercati, all’organizzazione delle risorse e delle persone, alla rilevazione del valore prodotto ed alla sua distribuzione, può essere decisiva per la crescita del sistema economico?
Dall’eccellenza della ricerca nel campo dell’economia aziendale, concentrata nei lavori inediti presentati al convegno AIDEA, emergono molte risposte a questi interrogativi: l’applicazione di sani principi di gestione aziendale, con l’introduzione di criteri e tecniche già in uso nel settore privato, può migliorare in modo significativo il funzionamento delle organizzazioni, anche nell’ambito di contesti quali la Sanità, la Scuola, l’Università, la gestione del patrimonio artistico e culturale. Allo stesso modo anche le imprese possono migliorare, colmando il gap ancora significativo tra le teorie economico-aziendali e l’esperienza reale, attraverso una crescita sia della cultura manageriale sia delle ricerche di economia aziendale.
In questo contesto entra in gioco il ruolo delle Università, sempre al centro del dibattito nazionale ma mai sinceramente considerate. Come incrementare la presenza di ricercatori italiani nel panorama internazionale? “Su questi temi - spiega Alessandro Carretta, presidente di AIDEA e docente di Economia degli Intermediari Finanziari presso l’Università di Roma Tor Vergata - gli economisti aziendali italiani devono contribuire a rendere virtuoso un equilibrio difficile tra una formidabile tradizione storica, che non ha eguali nelle scienze economiche, ed il futuro che sarà sempre più caratterizzato da una indispensabile frequentazione di network internazionali di ricerca con i quali condividere la nuova conoscenza ed i modi per raggiungerla”.
Un altro grande tema affrontato durante le tre giornate di lavoro è il rapporto tra banche e imprese: una migliore comprensione dei rischi dei finanziamenti aiuta anche le imprese, perché può costituire un fattore di apprendimento che contribuisce a migliorare l’equilibrio gestionale.
Nella realtà italiana, ma anche e soprattutto nella prospettiva dell’Unione Bancaria europea, l’efficienza delle banche nel confronto internazionale può e deve essere decisiva; perché si avveri il principio better laws = better performance è necessario che i modelli di supervisione attualmente adottati nei vari Paesi si unifichino completamente in un singolo organismo di vigilanza.
Il convegno si concluderà sabato 21 settembre con la tavola rotonda Prospettive di sviluppo dei dottorati di ricerca in area aziendale cui parteciperanno Carmine Bianchi (Università di Palermo), Umberto Bocchino (Università di Torino), Francesco Calza (Università Parthenope di Napoli), Fabrizio Ferraro (IESE – Barcellona), Alessandro Lai (Università di Verona), Luciano Marchi (Università di Pisa).