
Nelle sue considerazioni finali alla Relazione Annuale Ivass 2024, Luigi Federico Signorini ha sottolineato come il settore assicurativo italiano si trovi oggi in una posizione di relativa solidità, ma al tempo stesso di fronte a sfide strutturali che richiedono attenzione e interventi mirati.
Signorini ha evidenziato come la crescita della raccolta premi, sia nel comparto vita che danni, e i buoni livelli di solvibilità delle compagnie rappresentino un punto di forza, soprattutto in un contesto di volatilità macroeconomica e finanziaria.
Al 31 dicembre 2024 risultano attive in Italia 89 imprese autorizzate all’esercizio dell’attività assicurativa e riassicurativa sotto la vigilanza dell’Ivass, di cui 85 con sede legale nel territorio nazionale e 4 con sede in Paesi extra SEE.
A queste si aggiungono le imprese con sede in altri Paesi SEE, che operano sul mercato italiano: 895 in regime di libera prestazione di servizi e 92 tramite rappresentanza, tra cui 7 specializzate nella riassicurazione. La raccolta premi complessiva delle imprese vigilate da Ivass ammonta a 151,4 miliardi di euro, corrispondente al 6,9% del PIL, in crescita rispetto al 6,1% registrato nel 2023. Il 73% del totale riguarda i rami vita.
In Francia, Regno Unito, Stati Uniti e in alcune giurisdizioni europee e asiatiche, i premi assicurativi rappresentano oltre il 10% del PIL, mentre in America Latina e in alcune economie europee la quota è decisamente inferiore. In Italia, rispetto alla media OCSE – pari al 4,1% per i rami vita e al 5,0% per quelli danni – si registra ancora un significativo divario, in particolare nella copertura dei danni.
Nel comparto vita, la raccolta premi delle imprese vigilate ha raggiunto nel 2024 i 110,6 miliardi di euro, segnando una crescita del 21,2% rispetto all’anno precedente, trainata soprattutto dai prodotti unit-linked, che registrano un aumento del 59%. Il canale distributivo principale resta quello degli sportelli bancari e postali, che intermediano il 56,6% della raccolta, seguiti dagli agenti assicurativi con il 24,7% e dai consulenti finanziari con il 16,9%. Alla fine dell’anno, le imprese italiane offrono un totale di 502 prodotti IBIP (Insurance-Based Investment Products), dei quali 390 sono a premio unico. Il risultato d’esercizio delle imprese vita nel 2024 è pari a 6 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 5,5 miliardi del 2023, mentre il ROE si attesta al 13,3%, confermando la ripresa già avviata l’anno precedente, dopo il risultato negativo registrato nel 2022 (-0,4%).
Per quanto riguarda il mercato assicurativo danni, nel 2024 la raccolta premi delle imprese vigilate è stata pari a 47,3 miliardi di euro, con un incremento dell’8,8% rispetto al 2023. L’incidenza sul PIL passa dall’1,8% all’1,9%. Il volume premi raggiunge i 40,9 miliardi di euro, di cui il 42,8% è relativo al comparto auto, il 20,4% al settore property, il 19,6% alla salute e il 10,2% alla responsabilità civile generale. La crescita interessa sia il comparto auto, che registra un aumento dell’8,3%, sia quello non auto, in crescita del 6,8%. Il trend positivo si conferma anche nel primo trimestre del 2025, con una raccolta premi pari a 10,8 miliardi di euro, in crescita dell’8,5% rispetto al +7,8% registrato nello stesso periodo del 2024.
Nel corso del suo intervento, il presidente Ivass ha poi richiamato l’attenzione sul persistente divario tra Italia e altri mercati avanzati nelle coperture danni, in particolare rispetto ai rischi catastrofali e alla long term care, settori in cui la sottoassicurazione resta significativa.
Signorini ha inoltre ribadito la necessità di rafforzare la cultura assicurativa e la trasparenza, sottolineando l’importanza di una vigilanza attenta sia sotto il profilo prudenziale che della condotta di mercato, anche alla luce delle criticità emerse nella gestione dei sinistri legati agli eventi naturali estremi e nelle pratiche distributive di alcuni prodotti.
Il presidente ha richiamato il ruolo centrale dell’innovazione, sia tecnologica che di prodotto, come leva per sostenere la competitività e la capacità del settore di rispondere alle nuove esigenze di protezione di famiglie e imprese, in un contesto di progressiva digitalizzazione e di evoluzione normativa europea. Infine, Signorini ha posto l’accento sulla necessità di un dialogo costruttivo tra regolatore, operatori e stakeholder, per promuovere un mercato più efficiente, inclusivo e resiliente, capace di accompagnare la crescita sostenibile dell’economia italiana e di tutelare adeguatamente i consumatori.