
Nel corso della presentazione della 71° edizione dell’Esposizione Internazionale del Motociclo (che si terrà a Rho, dal 5 al 10 novembre 2013) Francesco Caliari, direttore generale di ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) ha puntato l’indice contro il caro assicurazioni ritenendola, soprattutto al sud, una delle cause principali della crisi delle due ruote.
Nel 2012 le vendite di moto si sono fermate a 255.269 (-21,8%), e nei primi 8 mesi dell’anno (gennaio – agosto) sono stati venduti 143.694 veicoli a motore (immatricolazioni + 50cc) con una flessione del -25,5% (esclusi gli scooter Piaggio immatricolati dalle Poste).
In merito al caro polizze, Caliari ha anticipato che Ancma, insieme alla Federazione motociclistica italiana (Fmi, con circa 150mila soci) stanno pensando di creare un’assicurazione “autonoma” destinata ai possessori di due ruote. Il modello, con la costituzione di un fondo indipendente, è la francese Mutuelle des motards nata nel 1983 da soci motociclisti che copre gran parte (quasi l’80%) del mercato d’Oltralpe. I tempi per la nascita di questo nuovo soggetto, la cui costituzione dal punto di vista normativo è più difficile in Italia rispetto alla Francia, non sono ancora ben definiti, ma la strada dell’autonomia sembra tracciata. “Dare in mano una moto a un figlio costa alle famiglie italiane una cifra stimabile intorno ai 3-4mila euro e i prezzi delle assicurazioni sono uno dei problemi del settore: sembra di parlare con dei muri, anzi con un muro, perché sono tante ma hanno fatto un muro unico”.
Pronta la replica dell’Ania che in una nota precisa: “Attribuire la crisi di vendite nel mercato motociclistico ai costi assicurativi è assurdo e stupisce che un esponente dell’industria parli con simile superficialità di un altro settore produttivo senza considerare i fattori di costo e le problematiche operative di quel settore. Sarebbe come se gli assicuratori attribuissero la responsabilità del mancato incremento del numero delle polizze ai prezzi eccessivi di acquisto dei motoveicoli”. L’Ania sottolinea che i prezzi del servizio assicurativo dipendono esclusivamente dall’andamento dei costi dei risarcimenti e anche un’eventuale compagnia promossa dai costruttori e dai motociclisti, come ipotizzato dall’Ancma, sarebbe obbligata a seguire la medesima metodologia nel determinare i suoi prezzi. Nel confermare che nessun muro è stato eretto verso i costruttori di motoveicoli, Ania ricorda l’impegno del settore assicurativo, attraverso la Fondazione per la sicurezza stradale, per la prevenzione degli incidenti che coinvolgono i motociclisti, i quali risultano in assoluto i più gravi e certamente pesano sul costo delle coperture assicurative.