
L’attività di Corporate Social Responsabilty di MetLife si conferma uno dei fiori all’occhiello della società che quest’anno festeggia i 150 anni di attività.
Fare la differenza e dare sempre più opportunità alle generazioni presenti e future di aspirare a un domani migliore è un obiettivo da sempre nel Dna di Metlife. Soltanto nel 2017 gli investimenti della compagnia nel sociale sono cresciuti del 12 per cento rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 50 miliardi di dollari. La sola Fondazione, presente anche in Italia, in quattro anni ha messo a disposizione 200 milioni di dollari (una media di 50 ogni anno) per l’inclusione finanziaria coinvolgendo una platea di sei milioni di persone nel mondo.
L’impegno di MetLife è da sempre concentrato anche su progetti che mirano alla valorizzazione delle diversità. Non a caso la società statunitense è stata inserita nel Bloomberg Financial Services Gender-Equality Index ed è stata riconosciuta da Deloitte a dall’Alliance for Board Diversity come una delle migliori compagnie al mondo in termini di presenza femminile negli organi direttivi. Una grande attenzione nei confronti di questo tema è evidente anche in Italia dove i numeri parlano chiaro. MetLife nel nostro Paese, infatti, registra una presenza femminile tra comitato direttivo e middle management che è prossima alla metà (44%). Questo dato è superiore a quello registrato in Italia dove, secondo l’Istat, nel middle management le donne sono il 23,1% del totale.
Inoltre, quest’attenzione all’inclusione femminile si è spostata anche al di fuori del mondo aziendale, con il progetto creato insieme a Save The Children volto ad aiutare le mamme in difficoltà ad affrontare e curare il problema della depressione post partum, nell’ambito del più ampio programma “Fiocchi in Ospedale”.
L’esperienza nel sostegno delle fasce più deboli della popolazione affonda le proprie radici nel passato di MetLife. Nel 1906, quando un terremoto e un incendio rase al suolo San Francisco, la compagnia decise di sospendere il pagamento dei premi ai suoi clienti, misura adottata per la prima volta al mondo. Appena tre anni dopo, nel 1909, MetLife decise di impegnarsi nella lotta alla “peste bianca”, la tubercolosi, sostenendo un programma per fornire assistenza infermieristica gratuita ai titolari di polizze in fase di malattia acuta e un approccio educativo con la distribuzione di opuscoli informativi per cercare di prevenire il contagio. Circa 20 milioni di persone ricevettero assistenza infermieristica gratuita per sconfiggere, oltre alla tubercolosi, malattie mortali come la difterite e il vaiolo.
Un altro pilastro dell’attività di CSR è rappresentato dallo sviluppo di una corretta cultura finanziaria: in questo ambito la Fondazione ha speso nel mondo 45 milioni di dollari per finanziare progetti di formazione, stimolo e supporto all’uso corretto degli strumenti finanziari e l’imprenditorialità. In questa ottica l’iniziativa “Impresa in azione” di Junior Achievement Italia, che MetLife sostiene da diversi anni, è il più diffuso programma di educazione imprenditoriale nella scuola superiore inserito tra le esperienze di alternanza scuola-lavoro riconosciute dal MIUR, il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca. Un’attenzione nei confronti dei giovani che nacque con MetLife stessa, quando mosse i primi passi e inventò la prima assicurazione sulla vita proprio per tutelare le famiglie e soprattutto i figli dei soldati impegnati nella Guerra civile americana, combattuta fra il 1861 e il 1865.
“Siamo fieri di essere parte di questa grande organizzazione che, per 150 anni si è impegnata per svolgere business in modo responsabile e per contribuire al benessere delle comunità - spiega Maurizio Taglietti, General Manager di MetLife Italia – Anche nel nostro Paese adottiamo questa visione di responsabilità e solidarietà che, da 150 anni, guida come un faro la compagnia e che vogliamo mantenere per gli anni a venire”.
Come non ricordare infine l’attenzione per l’ambiente. MetLife è diventata nel 2016 la prima compagnia assicurativa americana totalmente “carbon free” mentre a livello globale si è posta degli obiettivi ambiziosi, da raggiungere entro il 2020, come la riduzione dell’impatto delle proprie attività sull’ecosistema. Tutti gli uffici della compagnia si impegnano a ridurre del 10% i consumi energetici e le emissioni di gas serra.