Secondo un’analisi di DAS Italia, compagnia specializzata nella tutela legale, dopo la Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli dominano per numero di società, tesserati e donne iscritte.
Il Triveneto è il regno incontrastato dei ciclisti. Dopo la Valle D’Aosta, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia sono ai primi posti in Italia per numero di società sportive ciclistiche, per numero di tesserati anche donne.
È quanto emerge da un’analisi di DAS (Generali Italia), compagnia specializzata nella tutela legale che, con la polizza Difesa associazione sportiva, vuole avviare un dialogo con le circa 3400 società sportive dilettantistiche italiane e i loro oltre 78 mila tesserati.
“Il ciclismo su strada – spiega Roberto Grasso, amministratore e direttore generale di D.A.S. – espone gli sportivi a molti pericoli. Con una spesa minima, anche di 2 euro a persona, l’associazione ciclistica può tutelare i propri iscritti sia nel caso in cui debbano attivarsi contro terzi per un danno subito durante l’attività sportiva, sia per resistere a ingiuste richieste di risarcimento avanzate da altri nei loro confronti. Anche in sede penale – conclude Grasso – è fondamentale essere tutelati perché in caso di lesioni provocate dal ciclista a terzi è necessario difendersi”.
Con 22 società ciclistiche iscritte alla federazione nazionale, la piccola Valle D’Aosta è in cima alla graduatoria nazionale per numero di società ciclistiche in rapporto alla popolazione residente in età sportiva (1 società ciclistica ogni 4858 abitanti*). La prima delle regioni più grandi è il Trentino Alto Adige, in cui si registra una densità analoga (1/5646 abitanti). L’Umbria è terza (1/8150 ab.), incalzata da Veneto (1/8884 ab.) e Friuli Venezia Giulia (1/8922 ab.). Alla stessa stregua i soli tesserati del triveneto superano un quarto del totale nazionale (26,5%). Secondo l’analisi di DAS Italia al sesto posto troviamo l’Abruzzo con una società ciclistica ogni 9387 abitanti, al settimo la Toscana (1/10727 ab.) e all’ottavo la Lombardia (1/11753 ab.). Agli ultimi posti per la pratica ciclistica nel nostro Paese, ci sono le regioni del Sud. La Campania fa rilevare la performance peggiore (1 società ciclistica ogni 45715 residenti) ma non fa meglio la Calabria (1/53499 ab.). Agli ultimi posti, tra Puglia (1/27758 ab.) e Sicilia (1/24483 ab.), è posizionato il Lazio (1/27422 ab.).
Il primato della percentuale di donne tesserate in rapporto al totale spetta ancora una volta alla Valle D’Aosta (14,6%) bene anche il Trentino Alto Adige (11,7%) con Bolzano (13,9%) davanti a Trento (10,1%). Seguono, sempre sotto il 10%, l’Emilia-Romagna (8,3%), il Piemonte (8%) e il Veneto (7,8%). Dall’analisi di DAS Italia emerge che la Sicilia nonostante il terzultimo posto è ai primi posti per donne tesserate (7,5% del totale tesserati nella regione).
Nella classifica elaborata da D.A.S. le regioni del Centro-Sud, nonostante i numeri assoluti ancora bassi, fanno registrare i più alti tassi di “crescita” delle società sportive ciclistiche. In Puglia, tra 2014 e 2015, si è registrato un aumentato del 12,6%. Seguono Molise (+10%), Campania (+7,8%) e Lazio (+6,5%). Nell’ultimo anno le associazioni sportive ciclistiche sono calate soprattutto in Calabria (-16,1%), Marche (-8,6%) e Friuli Venezia Giulia(-5,8%).
Per quanto riguardo i numeri assoluti la Lombardia (712) batte tutti per società ciclistiche iscritte nel 2005 alla federazione nazionale, molto indietro troviamo Veneto (564), Toscana (288) e Piemonte (226). L’analisi di DAS rileva ai primi due posti per numero di tesserati sempre Lombardia (17.386) e Veneto (13.904). Il Piemonte (5.628), invece, scavalca la Toscana (5367) al terzo posto quanto ad atleti iscritti.
Con Difesa Associazione, D.A.S. offre agli iscritti, ai dirigenti e ai dipendenti di un’associazione sportiva l’assistenza necessaria e il rimborso delle spese legali in caso di procedimenti penali per delitto colposo o per contravvenzione; vertenze di natura civile per danni subiti e per difendersi da richieste di risarcimento danni avanzate da terzi (ad esaurimento di quanto dovuto dalla polizza di RC). D.A.S. sostiene inoltre gli assicurati nel caso in cui intendano opporsi a una sanzione amministrativa (pecuniaria o interdittiva) conseguente ad una presunta violazione della normativa vigente.
Tramite il servizio ConsulDAS, gli assicurati potranno ottenere via telefono una consulenza legale gratuita nell’ambito delle materie comprese in polizza.