
La regione Emilia Romagna ha deciso di fare a meno delle coperture assicurative per le ASL del territorio. Una decisione forte quella comunicata da Monica Donini - Presidente della Commissione Politiche per la Salute della Regione – che è andata giù pesante contro il mondo assicurativo. Scottati dal fallimento di Faro Assicurazioni che forniva la copertura di Responsabilità Civile a gran parte delle aziende sanitarie del territorio in Emilia Romagna hanno deciso di non rivolgersi più alle compagnie.
Ma le parole di Monica Donini lasciano il segno: “Oltre a lasciare nell’incertezza le persone che avendo subito un danno avrebbero diritto al risarcimento, il fallimento della Faro ha messo in luce l’inquietante e scandalosa situazione del mercato assicurativo nel quale è sempre più difficile reperire compagnie affidabili e solvibili”. Giudizio alquanto discutibile in verità, poichè si generalizza una situazione estrema, in un comparto delicato come quello sanitario, ma di certo la vicenda della Faro non è stato un gol a favore del mondo delle polizze. Monica Donini lamenta il disimpegno delle settore sanitario da parte delle maggiori compagnie italiane che hanno lasciato campo aperto ad assicuratori internazionali “che hanno imposto premi di polizza sempre più costosi, introdotto franchigie e un estenuante percorso per la liquidazione dei risarcimento”.
Considerato che negli ultimi sei anni le ASL emiliane hanno versato nelle casse delle Compagnie premi per 240 milioni di euro cui si aggiungono 19 milioni di liquidato diretto da parte delle Aziende sanitarie per i sinistri con franchigia, “solo 40 milioni sono stati effettivamente liquidati ai cittadini, in tempi di calo di risorse sicuramente questi sono i costi da tagliare".
La Regione Emilia Romagna ha deciso di rompere il rapporto con il mondo delle assicurazioni e, attraverso l’approvazione di una legge in discussione nelle ultime ore, dovrebbe optare per la soluzione autonoma utilizzando le risorse per la gestione diretta dei sinistri con percorsi che garantiranno la presa in carico della persona anche rispetto ai danni eventualmente causati dall’attività sanitaria.