
Il gruppo assicurativo francese Axa ha deciso di bloccare ogni tipo di investimento in società dell’industria del tabacco. Una decisione non priva di conseguenze visto che sarà ora necessario dismettere azioni per circa 1,8 miliardi di euro, e che intende sostenere gli sforzi presi dal governo per ridurre il consumo di tabacco.
Il costo umano legato all’utilizzo del tabacco è drammatico, ma anche il costo economico è decisamente elevato: “Non ha senso per l’azienda continuare a mantenere una posizione nel comparto”, ha detto alla Bbc Thomas Buberl, futuro amministratore delegato di Axa.
Non mancano le conseguenze per i conti degli assicuratori: più persone si ammalano, magari di tumore ai polmoni, più sono ingenti gli esborsi a fronte delle polizze assicurative sulla salute sottoscritte. Ecco perché l’intento umanitario va a braccetto col tornaconto finanziario: “Dobbiamo investire di più in prevenzione in modo da evitare le malattie croniche. Noi vogliamo supportare questa lotta e non investire più nel tabacco che crea malattie croniche”. Secondo i dati della compagnia, il tabacco uccide 6 milioni di persone l’anno e se ne aspettano 8 milioni entro il 2030, soprattutto nei Paesi in via di Sviluppo. All’assicurazione, il fattore-sigarette costa più di alcol e obesità.