I droni dovranno essere progettati in modo da poter essere utilizzati senza mettere a repentaglio le persone. In base al rischio connesso, ad esempio al peso del drone o all’area operativa, il drone dovrà avere caratteristiche specifiche, come L’atterraggio automatico, nel caso in cui l’operatore perda il contatto con il drone, o i sistemi anticollisione.
Sono queste alcune delle disposizioni contenute nelle norme approvate dal Parlamento europeo, che aggiornano le regole sulla sicurezza aerea. Il Parlamento UE ha dato così il suo definitivo benestare all’accordo raggiunto mesi fa con il Consiglio europeo.
In base alle nuove regole, gli operatori dei droni dovranno essere a conoscenza di tutte le regole in vigore ed essere nelle condizioni di operare in sicurezza. Alcuni di loro dovranno quindi seguire un corso di formazione prima di poter utilizzare un drone. Inotre, per favorire l’identificazione in caso di incidente, gli operatori di droni dovranno essere iscritti in registri nazionali e i loro droni essere contrassegnati. La disposizione non vale per gli operatori di droni più piccoli. La Commissione europea dovrà quindi elaborare norme più dettagliate a livello Ue, come limiti massimi di altitudine e di distanza per il volo dei droni. E dovrà anche definire quali operazioni e quali tipi di droni dovrebbero essere certificati in base al rischio che comportano.
Sarà inoltre rafforzata la cooperazione tra l’Agenzia per la sicurezza aerea (Aesa) e le autorità nazionali per la valutazione dei rischi in relazione al sorvolo delle zone di conflitto. Inoltre, la Commissione dovrà proporre norme per ottenere in tempo reale i dati dai registratori di volo (la scatola nera) in caso di emergenza di un aeromobile, per accelerare gli interventi di emergenza.
Attualmente, i droni di peso inferiore a 150 kg sono di competenza delle autorità nazionali; produttori e operatori sono soggetti a diversi requisiti di progettazione e di sicurezza. Secondo calcoli comunitari, la tecnologia del drone civile potrebbe rappresentare circa il 10% del mercato dell’aviazione Ue nei prossimi 10 anni (circa 15 miliardi di euro all’anno).