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Piazza Affari chiama le PMI in Borsa

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Venerdì, 20 Giugno, 2014 - 08:38
Autore: Gillespie

Piazza Affari punta sulle PMI e prepara un percorso ad hoc per le piccole e medie imprese che avranno un trattamento di riguardo se decideranno di quotarsi in Borsa.

Un esempio? Se per tutte le società l’obbligo di lancio dell’offerta pubblica di acquisto scatta al raggiungimento del 30% del capitale, questo tetto potrà essere rimodulato per le PMI a seconda delle necessità, in un intervallo compreso tra il 20 o il 40%, in modo da consentire alle singole imprese di aumentare o ridurre la propria contendibilità.

È quanto prevede il decreto competitività, presentato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e dal ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, che intende favorire la quotazione di aziende con fatturato fino a 300 milioni e capitalizzazione inferiore a 500 milioni. Inoltre, sarà elevata dal 2 al 5% la soglia delle partecipazioni rilevanti da comunicare alla Consob con l’obiettivo di fornire un incentivo all’ingresso nel capitale delle PMI quotate da parte di investitori professionali, soprattutto esteri, e le PMI nel loro statuto potranno anche prevedere che nei primi cinque anni dalla quotazione non si applichi l’opa da consolidamento. Questo significa che gli azionisti di controllo potranno, in fase di ipo, collocare oltre il 50% del capitale sul mercato, aumentando così la liquidità dell’azione. Ma allo stesso tempo manterranno la possibilità di riacquistare la quota di controllo nell’arco dei cinque anni successivi alla quotazione, senza incorrere nell’obbligo di opa. Sono poi state introdotte semplificazioni per la nascita delle società per azioni, con la riduzione del capitale minimo da 120 mila a 50 mila euro. Un intervento che dovrebbe ridurre il numero di srl a favore delle spa e facilitare così il ricorso al mercato dei capitali e al credito. 

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