
Nel Regno Unito, il cyberspazio è diventato un campo di battaglia. Secondo quanto comunicato dal National Cyber Security Centre (NCSC), braccio operativo dell’intelligence britannica GCHQ, negli ultimi dodici mesi sono stati gestiti ben 429 incidenti informatici, quasi la metà dei quali classificati come “significativi a livello nazionale”, informa Insurance Journal.
Un ritmo che si traduce in quattro attacchi cyber gravi a settimana, con 18 episodi definiti “altamente significativi” per l’impatto diretto su governo, servizi essenziali ed economia.
“Negli ultimi mesi abbiamo visto marchi noti colpiti da cyberattacchi in tutti i settori dell’economia, dal retail alla manifattura e ai trasporti. E questi sono solo quelli finiti sui giornali” ha dichiarato Richard Horne, Chief del NCSC, durante un recente intervento pubblico. Il quadro che emerge è quello di una minaccia sistemica, che non risparmia nessuno: Jaguar Land Rover ha dovuto fermare la produzione globale ad agosto, con ripercussioni a catena sulla filiera e migliaia di posti di lavoro a rischio. Una crisi tale da spingere il governo britannico a intervenire con una garanzia da 1,5 miliardi di sterline per evitare il collasso.
A settembre, un attacco a un provider di sistemi di check-in ha paralizzato gli aeroporti europei, Heathrow compreso, costringendo il personale a gestire manualmente i passeggeri. Ad aprile, Marks & Spencer ha subito un danno stimato in 300 milioni di sterline, mentre la Co-op ha calcolato un impatto di 206 milioni sul margine operativo. Ma il cyberspazio non è solo terreno di criminalità digitale: è anche teatro di interferenze strategiche.
MI5, il servizio di sicurezza interna, ha lanciato l’allarme: “Il Regno Unito è bersaglio di interferenze e spionaggio strategico da parte di elementi degli stati russo, cinese e iraniano, che cercano di promuovere i propri interessi economici e strategici danneggiando le nostre istituzioni democratiche”. Il fallimento di un’inchiesta di spionaggio che coinvolgeva due presunti agenti cinesi ha riportato in primo piano la fragilità del sistema. Horne ha ribadito che la Cina resta la principale minaccia per la cybersicurezza del Regno Unito. In questo contesto, anche le imprese assicurative devono adattarsi a una nuova normalità in cui la difesa dei dati e la resilienza digitale diventano elementi strategici: oggi la sicurezza si misura non solo in polizze, ma anche in firewall.