Le prime indicazioni sui piani di rafforzamento del capitale che le banche italiane dovranno attuare per venire incontro alle raccomandazioni dell'European Banking Authority (Eba) sono "finora incoraggianti". Lo ha affermato il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, nel corso di un'audizione presso la Commissione Bilancio del Senato.
"Come noto, l'aumento di capitale di Unicredit da solo copre quasi interamente le esigenze di questa banca e circa metà del fabbisogno complessivo del sistema italiano - ha aggiunto Saccomanni - Dopo un'iniziale reazione negativa dei mercati al lancio dell'operazione, il titolo Unicredit è risalito e l'aumento di capitale è stato interamente sottoscritto. Per le altre banche stiamo valutando i tempi e le modalità di esecuzione di eventuali operazioni sul capitale". Il direttore generale di Via Nazionale ha inoltre sottolineato che "la Banca d'Italia seguirà la raccomandazione dell'Eba con la flessibilità richiesta dall'evoluzione delle condizioni di mercato e consentita dagli sviluppi dei negoziati europei su questo tema".
"Il governo italiano e la Banca d'Italia si stanno adoperando nelle sedi di rispettiva competenza affinché al Consiglio Ue di marzo venga anche effettuata un'analisi degli impatti della raccomandazione dell'Eba sull'erogazione di credito, valutando l'adeguatezza dei tempi e delle modalità di esecuzione", ha aggiunto Saccomanni, ricordando a tale proposito come la Banca d'Italia avesse in precedenza "sottolineato la necessità di tenere conto del rischio di prociclicità di obiettivi di capitale troppo ambiziosi".
"La sequenza delle decisioni prese dalle istanze europee non è stata ottimale, come anche sottolineato di recente dal Presidente della BCE Draghi - ha detto ancora il direttore generale di Palazzo Koch - L'esercizio sul capitale era parte di un più ampio pacchetto di misure, approvato dal Consiglio europeo il 26 ottobre, che prevedeva anche interventi per la Grecia, il rafforzamento dell'Efsf, l'introduzione di garanzie pubbliche sulla passività delle banche". "Di fatto solo le misure sul capitale sono state attuate - ha aggiunto Saccomanni - Se fosse stata subito rafforzata la capacità di intervento europea, l'incertezza sull'evoluzione della crisi del debito sovrano in Europa si sarebbe ridotta, migliorando la valutazione dei titoli sovrani, riducendo l'entità del buffer richiesto alle banche e accrescendo le risorse disponibili per rafforzare il settore bancario".
''Le nostre banche rimangono solide: hanno fatto progressi significativi sul fronte della patrimonializzazione e del contenimento dei costi risentono delle tensioni sui mercati finanziari e dell'andamento della congiuntura con riflessi negativi sulle prospettive di redditività". Tuttavia, ''il sistema bancario italiano non è all'orgine delle attuali instabilità''. Le nostre banche ''patiscono, al pari di altre imprese, una fiscalità significativamente più onerosa dei loro concorrenti esteri. È essenziale che si riduca sui mercati la percezione del rischio Italia e che si spezzi l'interazione perversa tra lo spread sovrano e quello delle banche''. È questo il messaggio del direttore generale della Banca d'Italia, Fabrizio Saccomanni, nel corso dell'audizione alla commissione finanze del Senato. Saccomanni ha quindi sottolineato che, per quanto riguarda lo spread, ''primi segnali dell'apprezzamento da parte degli investitori delle misure intraprese nel nostro paese si intravedono nella riduzione dei differenziali di rendimento con i titoli pubblici tedeschi. Ciò - ha concluso - avrà benefici sul costo della raccolta delle banche, sostenendo la loro capacità di finanziare l'economia''.
''Attualmente l'esposizione del sistema bancario italiano verso l'Eurosistema è di circa 203 miliardi; la capacità di ulteriore rifinanziamento è stimabile in oltre 150 miliardi''. Il Consiglio direttivo della Bce - ha spiegato Saccomanni - ha favorito il ricorso al suo rifinanziamento adottando misure eccezionali per preservare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria; ha introdotto operazioni di durata triennale a tasso fisso e integrale accoglimento della domanda; ha deciso di ampliare ulteriormente la gamma di attività stanziabili per il rifinanziamento, estendendo i criteri di accettabilità dei crediti; ha ridotto dal 2 all'1% il coefficiente di riserva obbligatoria. ''A queste misure, ha proseguito, che assieme ad altre prese in passato attenuano in modo significativo le tensioni sul fronte della provvista, si aggiunge l'iniziativa assunta dal governo italiano che ha introdotto garanzie pubbliche sulla raccolta a medio termine delle banche.'' ''La liquidità che così affluisce al sistema bancario, a un costo contenuto, attenua in misura significativa le tensioni sul fronte della raccolta; permette ai nostri intermediari, nell'ambito delle loro scelte gestionali, di espandere il credito e di investire in titoli''.